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martedì 17 giugno 2014

Un poco di immaginazione

 
Leggo l'articolo sul Corriere. Col suo corollario di giuste recriminazioni (nei commenti) di chi è troppo stanco per usare un po' di immaginazione.
Naturalmente, la bici e i percorsi ciclabili non bastano.
Ci vogliono mezzi pubblici elettrici. Silenziosi, piccoli, agili. Ci vuole un piano di investimento a lungo termine, con sponsorizzazione. Per esempio, compri i Fiat e la Fiat può farci pubblicità quando vuole. Li assicuri con l'assicurazione Fiat. Dico Fiat per dire, se no Peugeot, Volkswagen, Tesla. Insomma, tratti.
Poi un'altra idea potrebbe essere, una volta creato un percorso ciclabile compatibile con quello delle auto, autorizzare la circolazione di questi Cosi A Quattro Ruote (in foto), che non so come si chiamano, anzi sì: questi in foto, per lo meno, si chiamano rishock (che brutto nome) e sono elettrici a pedalata assistita. Istituendo anche un servizio ciclotaxi a buon mercato, utilizzabile anche da mamme con passeggini e anziani. Per fare la spesa o andare in centro dalla periferia, magari.
In una città turistica, o in occasione di manifestazioni come la Festa del Ticino, potrebbero circolare solo loro. In teoria, esistono anche mezzi a pedalata assistita in grado di fare quello che fa un furgone. Naturalmente, roba leggera, però si può comunque fare. O far progettare. Anche qui, in Università, a Ingegneria.
Poi ci sono le officine per bici, i pezzi, gli accessori. Si potrebbe fare un distretto della bici qui, nelle aree industriali dismesse. Con bravi artigiani e progettisti.
Ci sono le rastrelliere antifurto che si possono sponsorizzare. Bisogna studiare un modo per fare tutto per bene, perché la bici è facile da rubare, ma gli strumenti ci sono.
Si potrebbe anche affidare all'Università di Pavia l'elaborazione di un software di simulazione del traffico ideato per aiutare la transizione dall'auto alla bici.
Questo solo per dire che magari poi le cose si possono fare.
E se piove e fa freddo e c'è neve, ci sono i mezzi coperti. E i mezzi pubblici.
Poi, per uscire da Pavia, c'è l'auto.

giovedì 13 febbraio 2014

Beh, è un'idea: via il traffico auto intorno al Carducci

Del resto, siamo in campagna elettorale. Tradizionalmente, il momento in cui si ascolta di più.
Quindi vado anch'io a dire la mia su una questione che mi riguarda da vicino: la viabilità intorno alla Scuola Carducci.
Non so se avete presente.
Code sempre. Porche Cayenne parcheggiate davanti al Bar Minerva. Genitori isterici che parcheggiano ovunque. Via Palestro come una tangenziale. Vigili che a un certo punto rinunciano anche a dare le multe. Autobus e furgoni incastrati dalla Sisley a piazza Minerva.
Un tanfo di scarico d'auto insopportabile.
Ecco.

Modesta proposta: 4 punti di sosta temporanea coordinati con il Pedibus (chiamiamoli Sosta Pedibus) per lasciare i bambini, al mattino, tra le 7.00 e le 9.00 (che poi diventano carico/scarico merci per il resto della mattinata, magari). Alle fermate del Pedibus predisponiamo volontari che a staffetta raccolgano e accompagnino i bambini ogni 10' per accompagnarli a scuola a piedi.

Dove? Intorno alla Minerva, per chi viene da sud e da nord:
1 - viale Cesare Battisti, lato ovest (Stazione), a 10m dal sottopassaggio e a 50 dal semaforo;
2- viale Cesare Battisti, lato est (edicola), subito prima della fermata dell'autobus;
3 - viale Libertà, lato est (Bar Minerva), due punti: a 50m dal semaforo e, per chi porta i bimbi al San Giorgio, poco prima della scuola.

punto1

Fatti come? Corsie di 15 m. circa, in grado di ospitare fino a 3 auto, una sosta di 30" al massimo, senza intralciare il traffico. Tipo corsia Taxi.


punto 3 - sosta per Carducci

Sicuri? Pare di sì: posto che la Polizia Municipale ci dovrà sempre essere, il camminamento è con sottopassaggio oppure con un solo attraversamento (via Palestro oppure Corso Cavour, davanti alla scuola). Per questo, tra Pedibus e ausiliari della Polizia si può organizzare una buona copertura.


punto 4 - sosta per San Giorgio

Ma così si eliminano posti auto? Sì. Pochi, ma buoni. Fatevene una ragione.
Ma avremo i volontari per il Pedibus? Rispondo con una domanda: avete idea di quanti genitori passano con i bambini a piedi (me compreso) alla Minerva?
Passo successivo: se il traffico lo permette, punti di Sosta Pedibus, in presenza dei Vigili, in via Palestro, per fare scendere i ragazzi di Carducci e Leonardo. Cosa che già accade. Solo che, regolamentata, toglierebbe un po' di scarico dal naso dei bambini. E sacrificherebbe, anche qui, diversi posti auto.

Mi rendo conto che tutto questo è aria, senza uno studio di fattibilità. Ma questa è una città in cui gli ingegneri, gli architetti e i geometri non mancano, vivaddio.
E noi cittadini dobbiamo essere educati ad andare a piedi e a usare più responsabilmente l'auto.
A pensare a soluzioni a un'altezza superiore a quella dei tubi di scappamento.

giovedì 4 giugno 2009

ELOGIO DELLA BIZZARRIA Intervista 'embedded' a Paolo Ferloni

Non vale, lo so. Ma a conti fatti, ne valeva la pena. Da candidato consigliere e da ex giornalista, mi sono chiesto: «Ma che idea si sarà fatto, il professore, di questa campagna elettorale? Cosa si aspetta, a che punto siamo, qual è il polso della situazione?» E allora m’è parsa una buona idea chiederglielo. E poi scrivere un pezzo per il blog. Il problema è che ne è venuta fuori una specie di intervista, vera, tanto che non me la sono sentita di metterla in forma di articolo o post. Ho tirato un sospiro di rassegnazione: è proprio un’intervista embedded. Ma era troppo interessante per lasciar perdere, e allora lo dico chiaro e tondo: leggetela pure come un frammento di campagna elettorale.
Però leggetela, ne vale la pena.

"Bella domanda, signor candidato" di Armando Barone



mercoledì 22 aprile 2009

THE ZESITIAN CANDIDATE/7: CULTURA

Una vera e propria promozione culturale non si è mai fatta continuativamente. Occorre seguire le proprie vocazioni, coinvolgendo l'Università per formare futuri musicisti, teatranti, curatori di mostre, restauratori, etc. Anche così si può trovare lavoro. A questo aggiungerei il teatro nelle scuole, che a costo quasi zero ha una importantissima funzione sociale.

PROGETTO PER PAVIA
capitolo sei: il laboratorio permanente

Cinema
- No a multisala in viale Oberdan.
- Attivazione cerchia di cinema cittadini: acquisto/cessione immobili dismessi o nuova costruzione di sale cinema/spazio conferenze.

Teatro nelle scuole
- Accordo con gruppi e associazioni per educazione al teatro nelle scuole. Anche in funzione terapeutica.

Università
- Laboratorio superiore di Studi Giuridici, da affiancare alla scuola delle scienze politiche: a Pavia si imparerà a scrivere le leggi; l’obiettivo è formare i futuri legislatori, italiani e internazionali - e far partire da Pavia la riforma dei Codici.

Arte
- Nuovo sistema museale, con la possibilità di inserire Pavia in percorsi di mostre prestigiose. Valorizzazione archivio fotografico Chiolini, rinnovo museo storico Pavia, apertura museo di arte moderna e gallerie d’arte per esposizioni di laboratori e nuovi talenti. La facoltà di storia dell’arte è parte integrante di questo progetto: stage per giovani artisti, curatori mostre, critici e giornalisti etc.

Monumenti e Patrimonio ONU
- Qui vi rimando alle idee di Paolo Ferloni. Andate sul blog Insieme per Pavia e leggete cosa si propone.
- Il Cantiere per Pavia propose da subito la richiesta di mettere il Romanico Pavese sotto l’egida Onu. La procedura è in corso, ma ancora nulla è stato fatto per preparare la città all’eventuale validazione.

Manifestazioni
- Fiera dell’editoria per bambini. E manifestazioni lungo tutto l’anno.
- Fiera dell’editoria scolastica e universitaria
- Fiera (in un nuovo spazio fieristico) energie rinnovabili: Università per conferenze e presentazioni, spazio fieristico per operatori. Dimostrazioni nelle piazze per promuovere il consumo responsabile.

Musica
- Festival Blues e Jazz, sfruttando la tradizionale vocazione pavese.
- Festival Musica Rinascimentale e Barocca (istituto Vittadini).
- Festa del Ticino: ricerca sponsor internazionale per festival rock su esempio ‘Heineken Festival’.

THE ZESITIAN CANDIDATE/6: TERRITORIO

A Pavia non servono case per ricchi. Ci sono già. Serve edilizia convenzionata. Servono parchi.
Servono asili nido. Servono insediamenti per il turismo, la cultura, lo sport, finanziabili anche con l’apporto dei privati.

PROGETTO PER PAVIA
capitolo cinque: nuovo PGT

Case popolari
- Nuovo piano di edilizia convenzionata/popolare, direzione dei lavori all’Ufficio tecnico comunale.
- Introduzione del criterio di usufrutto: lavoratori, disoccupati, migranti che lavorano alla costruzione della propria casa a tempo pieno o a tempo parziale possono diventare proprietari di un appartamento. Possibilità di preassegnare interi stabili a cooperative di famiglie in graduatoria che intendano lavorare nei cantieri.

Asili Nido e Scuole d'Infanzia
- Abolizione della retta per scuole materne.
- Innalzamento fascia di esenzione dal tributo per i nidi.
- Creazione nuovi asili nido, col sostegno dei privati: nidi privati parificati (anche franchising) che consentano la gestione pubblico/privata; personale e gestioni a livelli del pubblico, redditività da conferire per maggior parte ai privati.
- Lista lavoro volontario (pensionati, socialmente utili, associazioni anche religiose) presso uffici decentrati (ex- Quartieri) per scortare i bambini ai punti di raccolta bus e auto. Niente più ingresso con auto davanti alle scuole del centro e in punti considerati a rischio.

Parchi cittadini
-Area pz.le Europa: riqualifica da argine Lungoticino fino al Confluente. Creazione grande parco cittadino intorno a un nuovo complesso sportivo che sorgerebbe al posto di Palazzo Esposizioni e dell’attuale Piscina Comunale.
- Idroscalo: recupero (anche a opera di privati; ipotesi: fondazioni e accademie) con vincolo a destinazione culturale; in ipotesi, spazio museale dedicato all’arte contemporanea.
- Riqualifica giardinetti cittadini, con ingresso capitale privato nella manutenzione. Personale reclutato a progetto, a fini sociali: disoccupati, migranti, pensionati al minimo, studenti-lavoratori, ex detenuti.
- Attrezzare Vernavola e Area CUS con medesime modalità.

Commercio e Artigianato
- Incentivazione negozi al dettaglio/di zona: affiitti calmierati, energia e rifiuti a tariffa agevolata.
- Incentivazione mercati rionali km zero, con Coldiretti e associazioni consumatori.
- Last minute market per tutti i centri commerciali. Non si butta via la merce invenduta: o si vende ribassata per consumo giornaliero o la si reimpiega distribuendola gratis.
- No a nuovi ipermercati.
- Mercato ipogeo: fiera consumo responsabile e prodotti tipici, non solo locali, con sviluppo in superficie in occasioni particolari. Collaborazione con associazioni consumatori e slow food.

giovedì 2 aprile 2009

Condivisioni a ze City: blog + blog

Ho cominciato da qualche giorno una corrispondenza, proseguita anche via e-mail, con il blog di Stefano Pallaroni. L’intenzione è quella di animare, sul suo blog d’autore de La Provincia Pavese, un dibattito su temi che sembrano interessare non solo noi.

La faccio breve: venite a leggere e a commentare.
Condivisioni è linkato sia qui a lato che nella lista frienz.

Iscriversi al gruppo espresso è una formalità, e finora io –che sono iscritto da almeno un paio d’anni – non ho dovuto smazzarmi spam o promozioni indesiderate. Quindi alla fine servono due minuti di pazienza.

Per i pavesi, stiamo cercando di parlare di elezioni e di città. E di idee.

Per i non pavesi, Stefano parte spesso da recensioni di film o libri per arrivare a porre interrogativi o temi interessanti. Ha tanti lettori, ma pochi scrivono, probabilmente allontanati dalla procedura di registrazione. Andate a leggere, ché magari vi viene voglia di scrivere.

Seguirà dibattito.

martedì 24 marzo 2009

THE ZESITIAN CANDIDATE/5: SERVIZI

Risanare l’ASM/Line, no, non so proprio come si possa fare. Ora è una voragine di soldi, ma una diversa politica di gestione, insieme al recupero delle capacità dismesse, dovrebbero poter porre le basi a un piano di rilancio industriale. Il fatto è che, senza servizi all’altezza, la città muore. Chiaro che gli indirizzi che propongo qui sostengono anche gli altri punti del progetto.

PROGETTO PER PAVIA
capitolo quattro: una nuova ASM

ASM / Mobilità

Mezzi pubblici a metano: tanti e programmati con (quel che resta) dei Quartieri.
- Investimento massiccio sulla mobilità: ricerca sponsor privato (Fiat?) per acquisto mezzi a metano; mezzi piccoli in centro e frequenti in periferia, con possibilità di modificare gli orari in funzione della richiesta degli utenti (da raccogliere presso uffici decentrati ex-quartieri); conversione a metano mezzi disponibili.
- Creazione parcheggi di interscambio: aree locali, anche piccole, dove prendere o lasciare mezzi per persone e/o merci, o servirsi del car sharing. L’obiettivo è la chiusura completa del centro storico, sull’esempio di Siena.

Car sharing
- Gestione pubblico/privata (anche ASM) Car sharing metano e gpl: reimpiego auto e furgoni esistenti dopo riconversione a metano o Gpl, possibilità abbonamento a Car sharing presso uffici decentrati (quartieri), comune, poste, e naturalmente on line.

ASM / Rifiuti
- Istituzione Raccolta differenziata (anche umido) con obiettivo riduzione di imposta. Anno dopo anno, se la città raggiunge gli obiettivi progressivi, la tassa rifiuti cala in proporzione.

ASM / Energia
- Istituzione Tariffa a obiettivo: il piano industriale di ASM deve prevedere, a obiettivi di risparmio energetico raggiunti, la decrescita del ricarico in bolletta. Chi finanzia ASM (il Comune, quindi i cittadini) deve averne un ritorno anche nei termini di benefici diretti.

ASM / Acqua
- Censimento dello stato delle condutture. Obiettivo: riduzione delle perdite e campagna di incentivazione all’uso dell’acqua del rubinetto. Il problema non sono i controlli alla fonte, ma al rubinetto.

ASM / Gestione societaria
- Dismissione completa di società o partecipazioni inutili o costose, snellimento amministratori, consulenze sotto controllo, assunzioni personale tecnico, conferimento incarichi di manutenzione e di gestione della formazione interna a officine pavesi.

giovedì 26 febbraio 2009

THE ZESITIAN CANDIDATE/4: LAVORO

Si diceva: Pavia in realtà ha tutto. Impiegati, operai e quel formidabile archivio di idee e competenze che è (e dovrebbe essere sempre più) l’Università. Con il Policlinico a fare da polo di attrazione non milanesizzato e le migliaia di pendolari non-per-scelta, laureati e laureandi, non si capisce perché si debba sprecare questo potenziale. E poi: e poi c’è l’Arsenale e i suoi 200 lavoratori (falegnami, meccanici, elettricisti, muratori) .

Area tecnica.
- Creazione Officine Pavesi: società gestione pubblico/privata, lavoratori Arsenale, diplomati istituti tecnici, migranti, disoccupati in genere. Indirizzi: edilizia popolare, manutenzione scuole; manutenzione mezzi pubblici; servizi di tipografia e stampa; logistica urbana; riqualificazione professionale, formazione e apprendistato, in particolare su installazione e gestione rinnovabili. Primo cliente: le istituzioni, che potrebbero contenere i costi gestendo in proprio i servizi e assicurando il pieno controllo dei lavori. Secondo, i privati, che investirebbero anche grazie ai partner tecnici (le aziende per fotovoltaico e impiantistica a Metano).
- Avviamento detenuti San Gallo alla formazione professionale per fotovoltaico e metano. Sull’esempio del Carcere di torino già citato.

Area formazione e accoglienza.
- Polo congressuale-fieristico: centro congressi in aree dismesse, con ricezione e accoglienza. Ideazione fiere e seminari, vetrina per i settori ricerca scientifica e clinica di Policlinico e l’Università, creazione posti di lavoro in settore terziario/servizi e turismo.

Sportello pendolari
- Creazione sportello lavoro con Camera di Commercio e Unione Industriali per chi vuole tornare a lavorare a Pavia. Inserimento cv on line, in collaborazione con aziende per ricerca lavoro, gestione telematica.

Lavoro occasionale e/o volontario
- Creazione presso uffici comunali decentrati (ex-Quartieri) delle liste di lavoro occasionale e lavoro volontario. Si tratta di un job on call rivolto a pensionati, migranti, studenti e disoccupati in genere, che possono essere reclutati per turni di lavoro retribuito con rimborso spese o retribuzione minima. Per esempio: accompagnare bambini dalle scuole agli attraversamenti pedonali o ai punti raccolta dove li aspettano i genitori; spalare la neve; netturbini ausiliari; servizi di trasloco e facchinaggio, lavori d’ufficio tipo data entry, servizi informativi e assistenza per eventi e congressi (dal parcheggiatore alla receptionist), etc.

martedì 24 febbraio 2009

THE ZESITIAN CANDIDATE/3: ENERGIA

Quando si parla (e si straparla, come nel mio caso) di energia solare e metano per auto, si intende: trovami la soluzione migliore tra quelle disponibili. Il Carcere di Torino ha formato i detenuti e grazie a loro ha installato il fotovoltaico. Il parco mezzi delle Poste è in via di metanizzazione. Le buone idee sono di tutti. ndz.

PROGETTO PER PAVIA
capitolo due: energia

Chi costruisce restituisce le risorse al territorio.
- Legge comunale (e si lavora per l’estensione a Provincia e Regione): chi costruisce nuovi immobili ha l’obbligo di installare il solare (diciamo il fotovoltaico, ma è un esempio) e adottando le tecniche di costruzione a risparmio energetico. Più avanzata delle attuali disposizioni.
- Legge comunale (e si lavora per l’estensione a Provincia e Regione): centri commerciali, capannoni e altro per una metratura superiore a tot devono adeguarsi ai nuovi e installare il fotovoltaico (o equivalente) entro 5 anni.
- Istituzione delle tariffe a obiettivo (vedi capitolo su servizi/Asm): risparmiare tanto, risparmiare tutti.

Chi usa l’auto deve imparare a usarla meno e meglio.
- Parcheggio gratis a chi usa auto con emissioni inferiori a tot.
- Simulatore di traffico per regolare i semafori: meno tempo in coda, meno benzina, meno emissioni.
- Piste ciclabili ovunque.
- Car sharing pubblico/privato: auto a metano per andare a lavorare. Furgoni a metano per trasporti privati. Ci si iscrive on line o in uffici comunali decentrati.
- Conversione a metano di tutti i mezzi pubblici (ne riparliamo nel capitolo Asm).

Chi finanzia deve essere coinvolto.
- Piani di finanziamento con ricerca partner mediante gara d’appalto. Tra i criteri: chi vince non solo fornisce gli impianti ma anche i tecnici per istruire la forza lavoro (vedi capitolo sul lavoro).

THE ZESITIAN CANDIDATE/2: LE TRE PRIORITÀ

Parlando di impresa e produttività e redditività, posso scrivere un sacco di cazzate. Ma l'immaginazione non mi difetta. Quindi: prendete queste note col beneficio del dubbio, ma che almeno il dubbio vi rimanga. ndz.

PROGETTO PER PAVIA
capitolo uno: le tre priorità

Energia, lavoro, servizi.
Uno, investire in un piano di risparmio energetico è un’opzione economicamente, e non solo eticamente, valida: libera risorse utili a investire in servizi. E allora solare per gli immobili e metano per i mezzi.

Due: creare lavoro a Pavia si può. Bum. Dite quello che volete, ma senza uno studio che dimostri il contrario, io ne sono convinto. E se torna il lavoro, torna il reddito da produzione. E propongo: area formazione e area tecnica. Il che vuol dire: congressi e ricerca da un lato, officine multiservizio con operai e artigiani dall’altro (ve lo ricordate l’Arsenale?) per la manutenzione di edifici e mezzi pubblici.

Tre: senza servizi la città muore. E chi eroga i servizi da noi è l’Asm/Line. Posseduta al 90 per cento dal Comune. Quindi appartiene ai cittadini. Lecito che si investa quanto è possibile nella (non così titanica) impresa di farla funzionare come ci aspettiamo. Raccolta differenziata e mezzi pubblici in primis.

Scettici? Bene, è salutare. Pazientate ancora un momento, ché poi spiego meglio.

Serve ancora una postilla alla premessa: saremo tutti d’accordo nel dire che il rischio di impresa esiste. E che pianificando con attenzione, il rapporto costi/benefici non è detto che debba essere sfavorevole. Proviamo almeno a studiarne la fattibilità, prima di dire che non si può fare. Chi lo studia? L’Università, che diamine. Dove collocare gli insediamenti? Ma nelle aree dismesse. Chi lo attua? La forza lavoro sul territorio, dipendenti pubblici compresi, e i pendolari per scelta d un altro. Chi lo finanzia? Il pubblico e il privato. Perché dovrebbero farlo? Perché se un’impresa parte già con le commesse assicurate dal pubblico, con risparmio per le casse comunali e indubbio vantaggio gestionale, attira anche l’investimento privato. Produrre costa fatica, ma rende.

Nel prossimo post parliamo della priorità uno: energia. Poi passeremo alla due, il lavoro. Fatemi arrivare alla tre e poi gli economisti e i paladini del mercato verranno a insegnare a questo comunista perché tutto questo non si può fare.

lunedì 23 febbraio 2009

THE ZESITIAN CANDIDATE/1: IDEE PER FARE IL SINDACO A PAVIA

Pavia elegge il sindaco a giugno. Ho appuntato qualche idea su un fogliaccio di word, che ho inviato prima di tutto a Elio e Walter. Ora comincio a pubblicare qui quelle note, confidando nella vostra voglia di discuterne. E se qualcun altro le leggerà, beh, sappia che voterò il candidato sindaco che più si avvicina al sindaco che vorrei qui a ze City. ndz

PROGETTO PER PAVIA
capitolo zero: introduzione

Se la sinistra non si occupa di lavoro, ambiente, Bene Comune non è sinistra.
Se l'amministratore non pianifica, è un impiegato a tempo e non un amministratore. Se la sua politica non ha un indirizzo preciso, se non è in grado di raccontare cosa immagina per la città e per i suoi concittadini, il suo ruolo sarà quello di ostaggio dell'una o dell'altra parte.
In Politica non si promette, si propone.
Se uno ha paura che il suo programma sia troppo ambizioso e la sua politica troppo schierata, vuol dire che non ha le idee chiare: è l'elettore che deve dire con il suo voto se condivide il suo progetto oppure no.

Pavia è la città delle occasioni sprecate. Abbiamo tutto, teste e mezzi e, se si vuole, anche denari. Si fa fatica a credere che gli amministratori vivessero realmente come tutti gli altri, uscendo di casa per prendere i mezzi, portare i bimbi a scuola o all'asilo, fare la spesa, andare a passeggio. E dinanzi a un quadro nazionale in cui l'opposizione c'è ma non si vede e le amministrazioni locali devono reinventarsi un ruolo sociale con l'obiettivo della pura sopravvivenza della comunità che sono chiamate ad amministrare, le logiche della spartizione e spoliazione affaristica non valgono più. Le città sono fatte anche di carne e sangue e pensieri: anche Pavia, immersa nel suo imperturbabile sonno borghese, è destinata a svegliarsi.

giovedì 7 febbraio 2008

FreeZer: energia solare per i centri commerciali.

Forse li avrete notati anche voi: i piccoli pannelli solari sui parcometri automatici. Buona cosa, ma si può fare di più e meglio. Per esempio: gli ipermercati e i centri commerciali sono voraci consumatori di energia. In anni in cui si comincia finalmente a prendere coscienza dei temi del cambiamento climatico e di veri o presunti allarmi-blocco di fornitura del gas, Pavia potrebbe dare un buon esempio.
Proposta: obbligo sul territorio comunale e provinciale di dotare di impianti a energia solare i nuovi insediamenti oltre una certa metratura, con capacità di diminuire il fabbisogno e restituire energia alla Rete nei giorni di chiusura. Per i centri già attivi, periodo di adeguamento di tre anni.
Risparmiano le aziende (ci sono anche gli incentivi nazionali ed europei), risparmiano i cittadini. Lo hanno già fatto in Veneto e in Toscana. Non si potrebbe cominciare da qui?

giovedì 24 gennaio 2008

freeZer: idee fresche di giornata

Inauguro oggi una nuova categoria: un po’ come le goodnews di Report, un po’ come le notizie di Dispenser, posto qui dei micropezzi originariamente pensati per una rubrica giornalistica su La Provincia Pavese.

L’alternativa
Pena alternativa, energia alternativa. Lo hanno fatto le Case Circondariali di Torino e Roma, tanto per fare un esempio, ma anche altre carceri in tutta Italia. Formare i detenuti con corsi specializzati sull’impiantistica a energia solare, cogliendo l’occasione per ristrutturare le strutture e mettere pannelli solari o fotovoltaici sui tetti. Bella idea, davvero. A Pavia, cosa ci manca? I detenuti di San Gallo otterrebbero un rimborso spese e la possibilità di esercitare un lavoro qualificato a fine pena. L’amministrazione penitenziaria risparmierebbe parecchio. E se anche il Comune volesse risparmiare, possiamo pensare anche ad altro: per esempio, corsi per selciatori e posatori, di cui le vie storiche di Pavia hanno sempre bisogno, o per la pulitura dei delicati palazzi storici, o per smaltire e reimpiegare gli scarti della nostra raccolta differenziata.