lunedì 23 febbraio 2009

THE ZESITIAN CANDIDATE/1: IDEE PER FARE IL SINDACO A PAVIA

Pavia elegge il sindaco a giugno. Ho appuntato qualche idea su un fogliaccio di word, che ho inviato prima di tutto a Elio e Walter. Ora comincio a pubblicare qui quelle note, confidando nella vostra voglia di discuterne. E se qualcun altro le leggerà, beh, sappia che voterò il candidato sindaco che più si avvicina al sindaco che vorrei qui a ze City. ndz

PROGETTO PER PAVIA
capitolo zero: introduzione

Se la sinistra non si occupa di lavoro, ambiente, Bene Comune non è sinistra.
Se l'amministratore non pianifica, è un impiegato a tempo e non un amministratore. Se la sua politica non ha un indirizzo preciso, se non è in grado di raccontare cosa immagina per la città e per i suoi concittadini, il suo ruolo sarà quello di ostaggio dell'una o dell'altra parte.
In Politica non si promette, si propone.
Se uno ha paura che il suo programma sia troppo ambizioso e la sua politica troppo schierata, vuol dire che non ha le idee chiare: è l'elettore che deve dire con il suo voto se condivide il suo progetto oppure no.

Pavia è la città delle occasioni sprecate. Abbiamo tutto, teste e mezzi e, se si vuole, anche denari. Si fa fatica a credere che gli amministratori vivessero realmente come tutti gli altri, uscendo di casa per prendere i mezzi, portare i bimbi a scuola o all'asilo, fare la spesa, andare a passeggio. E dinanzi a un quadro nazionale in cui l'opposizione c'è ma non si vede e le amministrazioni locali devono reinventarsi un ruolo sociale con l'obiettivo della pura sopravvivenza della comunità che sono chiamate ad amministrare, le logiche della spartizione e spoliazione affaristica non valgono più. Le città sono fatte anche di carne e sangue e pensieri: anche Pavia, immersa nel suo imperturbabile sonno borghese, è destinata a svegliarsi.

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