martedì 16 giugno 2009

Berlusconi, l'Italiano e lo Stato ostile / 7

Una nient'affatto serena e pacata analisi del dopo Elezioni - parte 7



L’uomo ostile

Berlusconi è l’uomo che è ostile con lo Stato, che ha in spregio le regole della democrazia, quello per cui ogni legge è un laccio – e ha imparato presto a sciogliere i propri nodi e a ad annodare le gambe degli altri. Quello per cui il potere, che logora chi non ce l’ha (battuta atroce, ma l’Italiano ne ride, invece di spaventarsene), va usato per se stesso e propri scopi. La sua concezione di libertà è al di fuori di qualsiasi etica e morale, perché non attiene al pubblico, ma al personale. La sua azione politica non tiene mai conto di una collettività, ma di una convergenza di interessi. E in cima al suo credo c’è la ricchezza personale e di chi è utile a conservarla, incrementarla, perpetuarla.

Per l’Italiano, che in Berlusconi riconosce la potenza del ricco e del successo, l’individualismo classista, l’ostilità verso gli apparati, non conta niente che, per paradosso, la carica che Berlusconi ricopre sia la più importante dello Stato. Che abbia applicato al pubblico il manuale Cencelli come i vituperati partiti della Prima Repubblica, che abbia bloccato qualsiasi concorrenza ai suoi interessi e perfino si sia elevato al di sopra della legge. Che le tasse che abolisce a ogni campagna elettorale dal 1994 a oggi siano in realtà aumentate. Che abbia inglobato fascisti e post fascisti nel suo partito azienda. Che sia un corruttore. Che il Paese Azienda vada di male in peggio. Che si sia incominciato a contare un po’ troppe balle: sulla spazzatura, che tanto riguarda i napoletani o i palermitani, o sulle mafie, che tanto riguardano i siciliani e i napoletani. Perfino sull’Abruzzo usato per la campagna elettorale. Purché decida lui tutto e subito, si accetta anche che i pubblici ufficiali vengano trasformati in polizia dell’Immigrazione, si tollera che le scuole cadano a pezzi senza fondi. Che i banchieri, indicati al pubblico come i responsabili della grande crisi, vengano premiati – e neanche sottobanco.

Ecco, se Berlusconi si accompagna con minorenni, o anche maggiorenni ma sempre sciacquette sono, forse quello può essere un problema. I festini coca e starlette della Prima Repubblica non piacciono più. La ricchezza e il lusso esibito a villa Certosa infastidisce. I voli privati col menestrello di corte è esagerato. Che perfino la persona più vicina a lui ne metta a nudo e in prima pagina il privato, fa un po’ schifo anche all’Italiano. Che forse non è ancora pronto, dopo le leggi razziali e i fascisti, le leggi ad personam, i rapporti clientelari, la corruzione, la politica derby, il razzismo da paese e tante altre belle cosette, a vedersi sdoganato, il giorno dopo l’ingresso della gnocca al Ministero, anche il pisello.
(continua)

2 commenti:

Alessandro Villari ha detto...

Caro Andrea,
ti segnalo il post che ho scritto sul mio sito sull'argomento, sia pure con taglio leggermente diverso: http://www.avvocatolaser.net/2009/06/17/quale-sinistra-dopo-il-voto/
Spero parteciperai stasera all'assemblea pubblica alla sala S. Martino di Tours in Corso Garibaldi.
Ciao!
A.

zesitian ha detto...

beh, mi chiamo Armando, ma grazie lo stesso.