martedì 26 maggio 2009

Sciortstori elettorale: conversazione tra pendolari

La Normanna ha sentito su un treno una conversazione tra due o tre pendolari. E annunciavano che avrebbero votato Ferloni. Quando me l'ha raccontato, è nata questa sciorstori elettorale.


L'Uomo del Treno

Il giornale si chiude di botto e quasi finisce per terra.
- Ma basta, echeccazzo…
- Che hai?
L’Amico aspetta mentre l’Uomo del Treno raccoglie la rabbia fuori dal finestrino, dalle parti di Certosa.
- Non li sopporto più.
- Chi?
- Ma tutti e due, Albergati e comesichiama, Cattaneo.
- Vabbè, ma che ti frega, tanto vince la destra…
- Ma possibile, cazzo. Uno che pare l’abbiano riverginato, che fino a ieri era all’Asm e prima ancora faceva il sindaco. E questo qua, che dice le stesse cose, dico le stesse identiche, lo santificano, perché adesso c’è la moda del nuovo. E l'hanno pure presentato, candido candido, come il portavoce di questo o di quello, pure Berlusconi l'ha unto. Dice di quelle cose…
- E cosa?
- Ma niente. Dice palle, come tutti quelli di Forza Italia. Parlano di case popolari, e lui “Ma certo, le faremo”. Rinnovabili? Lui ha già un piano. Niente nuovi ipermercati? E lui: assolutamente no! Si vede che a Forza Italia son tutti di Fiom e Legambiente...
- Eh, come Berlusconi. Il sindaco operaio, il sindaco ambientalista...
- Sì, ma ti rendi conto? Ma come si fa a credere a ‘sta gente?
- Eppure vince, vedrai.
L’Uomo gli pianta gli occhi in faccia, come a dire speriamo di no. L’Amico rincara la dose.
- La gente non ne poteva più della Capitelli, e guarda cosa fa la destra, adesso. Da Formigoni alla Gelmini, tutti qui a tifare Cattaneo, come in Sardegna.
- Lo so, ma come cavolo fai a votare Berlusconi.
- Vabbè ma qui voti Cattaneo, mica Berlusconi.
- Ah sì, ma certo, Cattaneo fa il sindaco e Abelli, e Filippi, la Lega, e tutta ‘sta gente fino a Formigoni si fa i fatti suoi. Come no? Guarda che se va su Cattaneo è Forza Italia a fare il sindaco, mica 'sto ragazzo.
- La gente è stupida. Vota il simbolino sulla scheda, è sempre stato così.
- Bella roba.
- E cosa voti, allora? Di Pietro?
- Ma manco... stanno con Albergati, vai a sapere perché. E mi sa che non li voto manco alle Europee. Anzi, non so neanche se vado a votare, guarda.
- E allora? Chi voti, le liste civiche? Ancora Veltri?
Passa il controllore. Vidima, tace.
- Non c'è più Veltri, sindaco è Ferloni. E poi che c’entra, scusa? Mica c’è il voto utile, per il Comune.
L’amico ride.
- Il voto utile! Sai che quasi me l’ero dimenticato?
- Fammi capire: ne abbiamo tutti pieni i coglioni della solita gente, e Pd e PdL, e i politici che fanno tutti schifo… e poi li devo votare?
- E perché non lo fai tu, il sindaco? Io ti voterei!
- E per cosa, perché sei mio amico?
- Peggio di questi non puoi essere.
- Ah, grazie. Ma se ci fossi veramente, alle elezioni, con la lista civica e tutto il resto, mi voteresti?
- Se mi fai tornare a lavorare a Pavia, che non devo più pigliare 'sto cazzo di treno, volentieri.
L’Uomo piega il giornale, si mette più comodo.
- E allora mettiamo che il primo punto è che facciamo tornare a lavorare a Pavia tutta la gente che a Milano, se avessero potuto scegliere, non ci sarebbe andata.
- Magari! E come fai?
- Che fai... fai nascere il lavoro qua, per dare almeno un'alternativa.
- Eh, ma con queste promesse mica si vincono le elezioni. Non ci crede nessuno.
- Perché nessuno c'ha tentato, non si può fare? Lo fanno in tutta Europa, si può fare anche qui.
- Ma qui siamo in Italia.
- Vabbè, ma anche se fosse, che faresti?
- Vengo pure io in lista, guarda, ti finanzio anche la campagna elettorale!
- E che è, sei ricco di famiglia?
- No, però una decina di euro guarda che le metto…
- Ah, grazie. Però la voteresti, la lista civica.
- Sì.
- E allora perché non voti il Cantiere, o la Campari, o la figlia di Magnino…
- Ma perché? Tanto si sa già chi vince.
- E mica fai la schedina! Uno vota per farsi rappresentare. Chi ti rappresenta, Albergati O Cattaneo?
- Ma nessuno dei due.
- E allora?
- E allora non voto.
L’Amico prende il giornale dalle mani dell’Uomo del Treno.
- E tu che fai, voti Veltri?
- Ancora? Veltri non c’è, c’è il fratello. Sindaco è Ferloni.
- Chi, il professore?
- Sì.
- Ah beh. Un brav'uomo. Strano...
- Perché?
- Strano che un brav'uomo si metta in politica.
- Maddai...
- E che dice?
- Beh lui è uno che si intende di ambiente, di arte... Non so, dovevo andarli a sentire al Valla, ma poi non ci sono andato. C’hanno il sito, però.
- Hm. E poi chi c’è?
- La Campari, con la lista di Grillo. La figlia di Magnino... te lo ricordi, lui?
- No. So chi è, ma io non l’ho avuto.
- Poi c'è un ragazzo per i Comunisti... E altri, che non conosco.
L’Amico sfoglia il giornale, poi lo chiude. Il treno sta entrando a Rogoredo.
- Mah, tanto è uguale. Uno o l’altro, tanto poi tutti si fanno i cazzi loro…
- Ah ma allora vedi che non mi voteresti, neanche se ci andassi io?
- Niente di personale, ma ti ci vedi in mezzo a quella gente? Secondo me se ci provi ti fanno a pezzi…
- Ma chi? Ma tu sei fuori… Porcari, Abelli. Ma uno deve avere paura di questi qua? Ma son vecchi. Potenti quanto vuoi, ma sono vecchi...
- Secondo me quando entri in quelle logiche…
- Sta’ sicuro che se dovessi entrarci, di logiche non ne vedresti più. Ma anche tu, lo faresti. Secondo me, se appena appena non sei di questo o quel partito, la vedi la differenza.
- Boh, forse. Ma io non mi ci metterei mai.
C’è una porta rotta. Per scendere ci si mette in fila. L’Uomo parla all’indietro, schivando borse e spigoli vivi.
- Ma alla fine, tu per chi voti?
L’Amico ci pensa un istante.

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