mercoledì 13 maggio 2009

L’esilio, la nausea e la lotta armata


Certe mattine non ce la faccio più. Giuro. Non riesco più a collocare il mio mondo esterno tra il lavoro, l’impegno politico ma non troppo, la fame di informazioni, la speranza, il pacifismo a oltranza. Se il lavoro è quello che è, e il privilegio di averlo e di averne uno buono lo pago, se la mia bellissima famiglia mi tiene in equilibrio il mondo interno e interiore, il problema diventa come fare a frenare la catastrofe là fuori, attorno.
Che cazzo di senso può avere impegnarsi, come un cristiano qualsiasi ma anche con qualche speranza, nella politica locale, pensando in concreto e modellando in astratto il futuro, quando la mattina leggi che in nome di una misera campagna elettorale, anzi per l'ambizione del consenso plebiscitario di un uomo solo, sgradevole e ignorante e potentemente incapace, di un dittatorello da operetta armato da milioni di imbecilli (chi vota Forza Italia, mi spiace dirlo per gli amici che ho a destra, ma è un imbecille, non v’è più dubbio), vengono decisi i destini di migliaia e migliaia di persone abbandonate a se stesse, alla repressione di una Libia avida e illiberale, alla mercè degli sfruttatori di uomini.
Anche le donne, anche i bambini. Violando non solo ogni tipo di convenzione internazionale, Dichiarazione Universale dei diritti dell'uomo, legge UE, ma anche la pessima legge italiana (d’you remember Bossi- Fini? ecco, è illegale perfino per quella). Senza che possano essere messi a processo, delegittimati, privati di nuocere ancora a migliaia di innocenti.
In nome delle Europee e delle stesse amministrative: ve ne rendete conto?
E a Milano che 300 rifugiati politici chiedono che vengano rispettati i loro diritti, che lo Stato Italiano ha già concesso: la Polizia, che li ha bastonati senza alcuna provocazione, che sarebbe proibito manganellare anche se fossero stati aggrediti a sprangate, figuriamoci quando non parte neanche una sberla, recapita a quattro portavoce che cosa? La revoca del diritto d’asilo.
Io devo credere allo Stato? Devo credere alla Polizia? Ai Carabinieri, forse?
Se ci sono innocenti o bravi cristi, tra Poliziotti e Carabinieri, è ora che escano allo scoperto e denuncino. Sennò sono solo complici di queste merde.
Maroni che vara leggi razziali, Sacconi che demolisce lo sciopero, Berlusconi che in nome della santificazione del suo portafoglio mette sull’altare del sacrificio migliaia e migliaia di vite – anche le nostre! E la Magistratura non può niente. Tre miseri uomini, e se fossero anche cento, cento miserabili infami straccioni che fanno i burattinai con la sorte mia e dei miei simili.
Cosa mi rimane, questa mattina, cosa? Andarmene in esilio, migrare, in un Paese che mi fa un poco meno schifo, dove mio figlio riceva un’educazione che non sia alla sopraffazione in nome dei soldi e della razza. Oppure la lotta armata – gran dio, io, proprio io, che sono pacifista, che odio le armi e non ne toccherei una col bastone, che non credo che il sangue versato possa portare altro che altro sangue, arrivo a pensarlo?
Che cazzo mi sta succedendo?
Oppure lasciarmi morire di nausea.
Dove cazzo siete tutti?
Siete tutti soli, come me?

7 commenti:

Leo ha detto...

Il paese è alla deriva, lo si vede chiaramente.
Lo si vede da questa fobia verso l’uomo nero. Dalla voglia di tornare al nucleare. Dai fondi che si tolgono alla scuola pubblica a favore di quella privata. E si potrebbe continuare con un elenco infame di azioni o proposte generate da persone furbissime ed egoiste (i politici) avvallate da masse miopi e ignoranti (la maggior parte degli elettori). Ma visto che una seria e coesa opposizione non esiste, chi può difendere la cultura italiana dallo stupro di questo governo? I bastoni? Le forche? Le bombe? No, io sono contro la violenza e lo spargimento di sangue. Per questo credo che basti un po’ di veleno sciolto nei giusti bicchieri, e il gioco è fatto.

(e me ne intendo, io, di vendette subdole :) )

dria ha detto...

Io sono già emigrato. E più si va avanti e meno sento la voglia di tornare indietro.
Sorry, so di non essere di aiuto neanche per il morale, ma la mia "voglia" era già emigrata prima di me.

Filo ha detto...

per quanto riguarda i carabinieri, posso dirti che io uno "pulito" lo conosco. e non è complice di nessuno.
Infatt, nonostante abbia chesto più volte di essere trasferito in Liguria (la sua terra d'origina; è un mio compagno del Liceo) lo hanno mandato prima in Barbagia (giuro!9 e adesso è sperduto in un paesino del Trantino.
No, così, tanto per dire: che gli onesti e non "complici del sistema" ci sono.
Ma vengono isolati.

Filo ha detto...

ho fatto un sacco di errori di battitura. sorry.

virginie ha detto...

ze', identica, con il solo vantaggio che vivo in francia. e che non sono mai stata pacifista. se pinocchietto non esistesse sarei già sui monti, glielo dicevo giusto ieri sera. siamo tutti uni, soli e non so neppure bene perché. ma fa male

zesitian ha detto...

filo, conosco almeno due poliziotti e un altro paio di militari che conoscono il mestiere e non sarebbero mai disposti a essere collusi. ma a obbedire a simili ordini, sì. le risposte più frequenti sono: "sì, ma io ho prestato giuramento" e "o fai così o sei fuori". hai ragione a dire che sono isolati. sono disposto a concedere loro comprensione, a capire il loro dilemma e la loro confusione, a dare loro appoggio. ma la fiducia all'istituzione, che a loro tocca comunque difendere, no. il problema resta quello di doversi chiedere: "con chi sto parlando?". e non mi piace.

virginie ha detto...

ho scritto una vaccata: sono pacifista, non sono mai stata non-violenta. maremma, se neppure io sto più attenta alle parole, uff