mercoledì 6 maggio 2009

THE ZESITIAN CANDIDATE: RIFLESSIONI

Articolo per il blog di Insieme per Pavia. Lo sintetizzo per darvene assaggio. L'articolo completo lo potete leggere cliccando sul link a fondo post.

IO IL MIO VOTO NON LO BUTTO
Per una controcultura in salsa pavese
a.b
(...)
Cercando di essere sintetici e non semplicistici, possiamo partire da alcune premesse: uno, le parole contano, ossia non tutti quelli che usano il pensiero unico del ‘nuovo’ ce la contano giusta; due, Pavia offre una dimensione ideale al realizzarsi dei distretti di cui ha scritto Marcello Stefanelli qualche giorno fa – e lo spiegò Paolo Sylos Labini nel 2005 a una ammirata platea di pavesi, al Collegio Cardano; tre, abbiamo una preziosa occasione di ambire a fare di Pavia una città di controcultura, di rifondare il rapporto tra cittadini e istituzioni, con una spinta che deve e può partire dal basso. (...)

Uno: qui tutti dicono di essere ‘il nuovo’.
(...) Siamo così imbottiti dalla campagna elettorale permanente che non distinguiamo più la politica dal tifo calcistico. È tutto un eterno derby destra-sinistra, che a tutti infatti paiono uguali perché il gioco è sempre quello. Ci chiedono di votare utile perché tanto alla fine del Campionato vincerà solo una delle due: e allora, diciamo noi, è meglio la meno peggio. Questo è marketing, non politica. Eleggere non è comprare il cartellino - la figurina Panini in forma di santino elettorale. Essere rappresentati non è sedersi sugli spalti a fare il tifo. Amministrare non è comandare dall’alto della classifica: la competizione elettorale non decide chi è il più forte, ma a chi toccherà rappresentare la comunità a cui apparteniamo. (...)

Due: ma dove li trovi i soldi per fare tutto questo?
(...) Pavia ha l’enorme fortuna di avere già un nucleo di insediamento, un’Università di eccellenza con ricercatori pronti a sviluppare progetti e spin-off, e un territorio compatibile con produzioni ad alto contenuto tecnologico e a basso impatto ambientale. L’occasione è a un passo, e non è l’unica. Si pensi solo all’ipotesi di insediare un centro congressi e le stretture ricettive di cui necessita.Eppure siamo scettici, perché non sappiamo qual è il valore della promessa: a chi assegneremo il compito di dare finalmente un volto (e un benessere produttivo e non di rendita) alla nostra città? Di chi fidarsi?

Tre: io questi non li voto più. Andassero a lavorare.
(...) siamo talmente abituati a sentir parlare di PIL e banche e tagli alle spese che perdiamo di vista il fatto che la cosa pubblica non sia, per sua natura, gestibile come un’azienda. Il linguaggio delle maggioranze, soprattutto di parte berlusconiana, ci ha abituato a credere nell’idea del Paese-azienda, e quindi nella città-azienda.
È una colossale sciocchezza: l’impresa ha come ragion d’essere il profitto a vantaggio di pochi, e per questo il suo CdA è solitamente snello e i suoi organi operativi sono privi di contrappesi. Non esistono parti, esiste il corpo unico dell’azienda.
Il sindaco di una città amministra tutti, e non solo una parte. E il suo scopo è che tutti abbiano diritto, secondo la legge e la Costituzione, a migliorare le proprie condizioni. Il bene di tutti, non dei suoi Amministratori. Dunque per amministrare una comunità serve anche essere uomini liberi.Quando eleggiamo un candidato, pensiamo mai a chi andrà a governare? Governerà lui, o il suo partito? (...)

Per concludere
(...) Si chiama controcultura perché si oppone al pensiero corrente secondo cui la politica non si può fare se non dentro un partito e senza sporcarsi le mani, al linguaggio suadente delle mani legate o della scarsità delle risorse, alle derive populistiche che ci riducono a tifosi, giocatori d’azzardo o spettatori della nostra vita quotifdiana. Costruirla è già oggi una valida alternativa al non voto e al disimpegno, e domani un modello o un esempio da imitare, di quelli che si leggono o si vedono alla rubrica Good News di Report.
E dio sa quanto abbiamo bisogno di buone notizie.

[l'articolo completo qui]

1 commento:

giardigno65 ha detto...

condivido ! Anche qui la situazione dei candidati è triste