martedì 20 agosto 2013

Tornati (più o meno)


Mi è capitato già l'altra volta, ma temo che non mi abituerò mai: tutte le volte che torno dalle vacanze a Maratea mi porto un sacco di cose che non ho voglia di raccontare o di scrivere. Sono bellissime, ma sono mie. Un po' quando rivedi le foto della vacanza e ti accorgi che, per quanto bella sia, non rende.
Ecco, il mio sentimento post vacanza è un occhio umano, che funziona mentre funzionano altre cose (odorato, gusto, senso del bello, memoria, tatto dei piedi, etc) e quindi comprende un bel po' di cose, che non è il caso di raccontare. Cosa ne importa ai miei dodici lettori e mezzo, poi.
Per dovere di blog, comunque, e per omaggio a Filo e ai classificari di tutto il mondo, posterò le cinque cose che mi sono piaciute di più (in rigoroso ordine sparso, e un paio sono un po' ovvie).
1. La famiglia: La Normanna e i suoi pomodori, Numero Due che corre sulle macchinine elettriche, Numero Uno che si rompe il labbro e non versa una sola lacrima una;
2. La spiaggia di Marina di Maratea, che insieme ad Acquafredda è stata la destinazione più gettonata (nelle settimane di agosto Macarro e le Nere erano quasi infrequentabili);
3. Nuotare, dato che con quello che mangio sono perfino dimagrito;
4. Le soste e le gite: Perugia e Gubbio, Certosa di Padula e Lago Sirino. Peccato non aver visto Rivello, e mi resta la voglia di farmi un giro sul Pollino.
5. Il cibo e il giardino in compagnia: ecco, qui ci sarebbe tanta roba da dire, ma non ve ne lascio nemmeno un pezzetto.

(in foto, un baule di casa)

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