giovedì 17 marzo 2011

Ma non diciamo cazzate

Mi perdonerete, ma io le cazzate del tipo: firma anche tu per il referendum, no, non le digerisco. Firmerò, prima o poi , certo. Ma lo farò incazzato e schifato. Perché? Perché non è questione di sì o no. La questione non si pone proprio.
Ma a voi sembra una cosa seria?
Abbiamo le pezze al culo, e dovremmo pagare il nucleare di quarta generazione? Di grazia, con cosa? E con cosa le facciamo andare, con l'Uranio di Totò e Peppino - quello famoso che avremmo scoperto in Nigeria, ricordate? E chi le fa, in un'Italia sismica poco meno del Giappone ma seduta su un gigantesco vulcano attivo come quello sotto i Campi Flegrei? E dove le mettiamo le scorie, in strada? E chi ci lavora, le puttane di Berlusconi?
Il Piazzista ha detto sì al nucleare per giustificare i soldi dati ai soliti amici. Ma non era chiaro già prima?
E cosa cazzo c'entra il Giappone, adesso?
Il nucleare è materia di ricerca. Punto. Il resto è una tecnologia sconfitta dalla storia che funziona ancora perché una volta che l'accendi è dura fermarla. E in Giappone, il Perfetto Austero Giappone, le centrali non erano totalmente sicure. Non possono esserlo.
Il nucleare oggi è una follia assurda, un pericolo costante e continuo per il Pianeta non per una città o un solo Paese.
Quindi, di che cazzo stiamo parlando?
Riportiamo con un po' di pudore le cose alla loro dimensione, per favore. Sputate in faccia a chi dice che ci vogliono le centrali. E tatuategli sul culo la frase: "No ricerca, no nucleare. Pirla".

Nessun commento: