martedì 23 marzo 2010

La loggia della spiga barrata


Occhei, la mia libertà alimentare vigilata sta per finire ma fino a quando non mi iniziano alla dieta senza glutine posso anche non prenderla troppo sul serio. Il fatto è che, finiti gli esami sondaincolon compresa, per un po’ non s’è capito cosa dovevo fare.
O meglio, il primo passo doveva essere quello di ritirare i referti dell’esame istologico ai miei villi – di lì in poi, una passeggiata di salute.
Hm, quasi. Perché bisogna telefonare prima per sapere se sono pronti.
Dopo una settimana di telefonate a cinque diversi ambulatori, ne ricavo che:
- i miei referti non ci sono
- anzi sì ci sono ma non li posso ritirare: li ha presi la dottoressa T.
- ma poi me li restituiscono, eh?
- quindi mi chiamerà la dr.ssa T.? non sa, forse è meglio chiamare il dottor S. che mi ha visitato
- non c'è. ah, ma sul foglio della visita c’è scritto che devo chiedere dell’ambulatorio celiachia del dr. B.
- chiamo: nessuno; chiamo la segreteria generale; mi rispondono gli specializzandi, che mi dicono di chiamare al loro numero con in mano i referti e poi mi diranno cosa fare
- hm. Vabbè, ma che faccio, comincio a fissare la visita col CUP? Non sa.
- intanto provo a casaccio: il dottor S. non c’è, non si sa quando torna
- gli specializzandi non rispondono più
- nessuno all’ambulatorio celiachia
- quindi martedì 16 vado di persona, ritiro i referti e mi precipito all’ambulatorio celiachia;
- il dr.. B. riceve lunedì (e te pareva); anzi c’è, era qui un momento fa, venga con me in reparto
- dopo mezz’ora me ne vado, anche perché in reparto c’è gente che sta male davvero e ho già visto l’ossigeno e i portantini e tante brutte cose, e mi pare evidente che il dr. B. sia più utile lì che non qui con me.

Poi mi viene in mente che il dr. B, il Capo, il Re di tutti i celiaci, in fin dei conti, potrebbe non esistere. Non essere nominabile. Apparire solo agli iniziati. Forse è un grigio burocrate che firma ordini di deportazione in campi di riso sotto il ritratto della Grande Spiga barrata, o è un incappucciato della Loggia AntiGlutine 2, spiga barrata e compasso. Mi immagino una cerimonia in cui giuro col mio sangue ipoferritinemico di aiutare i fratelli celiaci a conquistare il mondo dei normo-agglutinati.

Il giorno dopo telefono. Al sesto tentativo, quasi le sei del pomeriggio, trovo la dr.ssa T.

Gentile. Mi dice che è meglio non passare dal CUP sennò non mi visitano più. Che è strano, è lei che vede tutti i celiaci, dovremmo esserci conosciuti; in genere di celiaco non gliene sfugge uno.
Cazpita, penso, ho trovato la regina di tutti i celiaci!
Così, quando mi dice di andare all’appuntamento il 29 all’unaetrenta, non mi sogno neanche di dirle di no.
Anche se il destino ha una certa ironia se mi condanna alla dieta perenne proprio all’ora di pranzo.

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