mercoledì 18 novembre 2009

Pavia, è cominciata la guerra dell'acqua


Notizia: lo sapevate che la Provincia di Pavia è stata la prima a indire una gara per la privatizzazione dell'acqua? E che la gara indetta dall'AATO non è regolare, perché c'è un unico concorrente (la multinazionale francese Veolia) e non sussistono sufficienti garanzia per la tutela della qualità dell'acqua?
No? Bene, sappiate che si stanno raccogliendo le firme - ed è cosa serissima, e le firme sono tante - per fermare questo scempio.
Le ragioni per firmare sono tante, e le trovate dove volete. Su
Il Manifesto di oggi (il link lo pubblicherò domani) ci sono articoli che spiegano chi è Veolia e cosa fa in Italia (e quali danni ha fatto in Francia).
Per ora pubblicherò questo estratto dall'articolo di Paolo Ferloni e Alberto Ferrari pubblicato su insiemeperpavia.splinder.com che meglio di tutti spiega qual è l'inganno sostanziale dell'affidare a privati la gestione dell'acqua (il grassetto è mio -ndZ).

L’acqua si può considerare il paradigma dei beni comuni: è indispensabile per la vita ma è anche un bene che si può disperdere e deteriorare facilmente. Una volta inquinata i costi per renderla potabile diventano molto alti. Gli economisti classici - meglio sarebbe chiamarli conservatori alla luce degli studi della Ostrom - sostengono che la gestione dell’acqua dovrebbe essere affidata al libero mercato, perché essa avrebbe valenza economica e solo trasformandola in una merce (per consumarne di più occorre spendere di più) si può raggiungere una efficienza gestionale ed un equilibrio tra domanda ed offerta, evitando gli sprechi.
Essi sembrano dimenticare che il mercato per definizione vive sull’incentivazione al consumo e non viceversa. Tale approccio porterebbe a trasformare l’ acqua in un bene scarso per i poveri e abbondante solo per chi può permettersi di spendere di più, come di fatto già avviene in gran parte del mondo con gravi conseguenze, come malattie, malessere e rivolte sociali.
Chi già venti anni fa ha affidato la gestione dell’acqua al privato, come in Francia, ora, di fronte a tariffe sempre più alte e a gestioni non proprio virtuose, sta facendo rapidamente retromarcia. In questi giorni il sindaco di Parigi sta disdettando i contratti ventennali in scadenza, in modo che la città possa riappropriarsi della gestione dell’acqua.

Semplice, no?
(Le informazioni per firmare, sul blog di insiemeperpavia)

Nessun commento: