venerdì 13 novembre 2009

Animo, Bersani! L’opposizione è scontro, non confronto


Lettera da un Cipputi qualsiasi - di Armando Barone

Eh no, caro Bersani, cominciamo male. Lei mi parla di “confronto” per allontanare lo spettro del veltroniano “dialogo”. E visto che le parole sono importanti, dato che la stampa si affanna a darle credito come autore della cesura tra la sconfitta e la ricostruzione del PD, le rispondo: il confronto non mi basta. Se davvero ha in animo di mettere il lavoro al primo posto, se davvero vuole tornare all’azione parlamentare, caro Bersani, la parola giusta è “scontro”.
Qual era l’errore di Veltroni (e più ancora degli elettori del PD, chissà perché innamorati della sua faccia colta e dei suoi accenti kennedyani – pazzesco, ne convengo, ma guardi che gli elettori sono disperati)?
Pensare che essere moderati significasse essere ragionevoli, offrire il dialogo; così poi, dichiarato impossibile il dialogo con quella destra, si potesse dire “beh noi abbiamo la coscienza a posto”. Pensare che essere dialoganti avrebbe dato un’identità al PD agli occhi dell’elettorato, l’avrebbe reso distinguibile dalla morchia abbaiante della destra; che sentirsi e affermarsi diversi desse in pasto agli affamati d’opposizione bocconi di svolta, antipasti di un governo di svolta; che il vostro partito avrebbe preso forma e coesione intorno a questa svolta.
Nel mio lavoro la chiamiamo campagna immagine, caro Bersani. A casa mia, invece, si dice essere dei gran paraculi.
E ora le spiego perché lei, ben più serio e concreto di Walter l’Africano, stia compiendo esattamente lo stesso errore. La differenza che vuol fare lei, Bersani, è di riunire le opposizioni e riportarle in Parlamento – dopo l’osceno balletto della fiducia che non siete andati a votare per ben due volte, è impresa ardua, ne convengo. Così crede di recuperare consenso. Se la strada è il confronto, è la strada sbagliata: confronto presuppone che ci sia un interlocutore, un terreno, delle argomentazioni.
L’interlocutore: no, ma veramente nel PD c’è ancora qualcuno che crede che queste destre siano un interlocutore? Se sì, guardi, glielo dico con sincerità e senza astio: cambiate mestiere. Ha presente chi è Giovanardi? Brunetta? Ghedini? Li conosce? Come fa a frequentarli? Io avrei paura di incontrarli in un vicolo buio. Ma non perché ho paura di loro, ma perché non mi fiderei di me stesso. E se poi mi viene voglia di sputare loro in faccia? Di tirar loro un ceffone? Brutta cosa, sprecare la mia buona educazione così.
Dirà lei, va beh, ma la politica è questa. Si va in Parlamento per questo. Ecco, proprio qui volevo arrivare. Il terreno di confronto: ma lei veramente crede che queste destre, che le leggi se le scrivono in villa e tutto il resto, vengano in Parlamento ad amministrare il Paese? Forse gli aennini, ma guardi, sono pochi e sono ostaggi. Qualche Udc, possibile. Pochini, no?
Argomentazioni: ma veramente lei crede che si possa argomentare qualsiasi proposta di riforma istituzionale con questa gente, e a parlamento svuotato, e senza un cazzo di euro per farla? Lei davvero crede che si possa governare un Paese con un’evasione fiscale e un sommerso criminale che vale il 30% del Pil? Anche se vinceste dieci elezioni di fila, non potreste emanare una sola, maledetta, fottuta legge con copertura finanziaria, senza mettere mano a questa enormità. E per questo lo dico a lei: ma l'economia non è il suo terreno? Come fa a non rendersi conto della situazione? E guardi che per legge intendo qualcosa che serva, non le pagliacciate di Berlusconi. Di fronte a questo, la vostra iniziativa è paralizzata. Nessuna legge è possibile senza soldi, senza Parlamento, senza un interlocutore che abbia voglia di governare.
No, Bersani, guardi. Lasci perdere il confronto. Qui ci vuole lo scontro. Il suo e vostro errore più grande, eredità di Veltroni e di Prodi, è stato quello di rimuovere l’esistenza di qualcosa che si chiama conflitto sociale e che lei dovrebbe conoscere bene. Non le sue cause, ché l’analisi avrebbe prodotto l’alternativa che non c’è, che non siete, e che non sarete. No, altrimenti saremmo già un passo avanti.
Non avete capito che questa è l’era dei conflitti, in cui le destre terrorizzate dal perdere un capo populista che vale il 35% alle elezioni, a sua volta terrorizzato dalla Giustizia che chiede il conto delle sue azioni, è andata all’attacco di tutto – e gliel’avete lasciato fare. Non lo neghi, per favore. Ricordo ancora il Veltroni in malafede rintronare chiunque con la storia del voto utile, una menzogna degna della peggiore destra d’apparato. Vi ha fatto comodo togliervi i comunisti dai coglioni. Anche se credo perfino Prodi possa avere avuto qualche dubbio su Mastella (Mastella!) e Dini (Dini!).
Padroni contro lavoratori, Esecutivo contro Giudiziario, Potere economico contro informazione. Tutti contro gli immigrati. Polizia e Carabinieri contro chi guadagna come loro e porta avanti lotte anche per loro. Continuo?
Non potete stare a guardare, dicendo: “Le manifestazioni si fanno insieme”, “La sede del dibattito è il Parlamento”, “Le riforme si fanno se sono serie, se no non ci sediamo al tavolo”. Non mentre la domanda disperata di opposizione, il grido feroce della coscienza civile vi sovrasta. Che cos’è questo, se non fare un nuovo, più sofisticato, Aventino?
Bisogna rimettere mani alla piazza, anche con Di Pietro e anche con la Cgil. Bisogna andare davanti alle fabbriche al fianco della Fiom. Stare coi volontari delle associazioni che difendono i migranti dallo sgombero. Dimostrare solidarietà ai magistrati, andarlo a spiegare in piazza, non solo in tv, in cui passa qualsiasi cazzata si dica. E il Parlamento, se gli altri non ci vanno, occupatelo. Occupate la Rai. Rischiate la faccia, rischiate il manganello, rischiate di sporcarvi le mani.
A la guerre, Bersani, o non morirà solo lei, i suoi, il partito. Morirà il lavoro, e la dignità faticosamente conquistata in cento e più anni di lotte operaie. Moriranno i tanti Cipputi come me, che non sono solo operai ma la dispersa e varia forma dei lavoratori disperati, e che non vi voteranno mai finché vi renderete complici della morte per asfissia della Repubblica.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Non hai idea di quanto pagherei per vedere Bersani & co. che occupano il parlamento e si beccano le manganellate...ahahahah
Si vede che la fantasia non ti manca ;)
jackflash