venerdì 23 ottobre 2009

È allarme nel PD per l’Influenza Poulsen


Il Manifesto ospita un curioso dibattito. Se andare o non andare a votare alle primarie del PD.
No dico, vi rendete conto? C’è qualcuno che, pur non essendo elettore del PD, anzi detestandolo anche un po’, andrà a votare alle primarie del PD. E si incazza pure: Vogliamo piangerci addosso o fare veramente qualcosa? O Berlusconi o il PD: la realtà è questa! tuonano.
Io mi limito a constatare che, a questo punto, dev’essere un virus. L’influenza Poulsen, propongo di chiamarla, perché sperare che il PD faccia opposizione è come sperare che Poulsen segni tre gol in Champions League. Per carità, può sempre capitare, ma poverino, non è il suo mestiere.
I sintomi di questa influenza sono facili da riconoscere.
Elefantiasi all’indice. I malcapitati sono costretti a non vedere che il proprio dito che indica la Luna, nonostante la Luna abbia assunto proporzioni da Giove. La realtà è questa! A casa tua, magari. A casa mia, il PD non esiste nemmeno. Sai, è difficile immaginare che un Grande Partito di Opposizione non vada in Parlamento a votare contro un voto di fiducia. Per ben due volte nel giro di una settimana. Che non chieda le dimissioni immediate di Berlusconi, dopo aver appreso che è corresponsabile in una vicenda di corruzione. Un partito la cui politica economica (il punto forte del PD!) è Bersani. Quello che dice: “Bisogna farlo ripartire, questo Paese”. Come, di grazia? Raccogliendo gli spiccioli nel porcellino, dopo il sacco?
Dislessia unidirezionale. Continuano a chiamare l’opposizione “Sinistra”. Come se il PD e l’Idv non avessero, di fatto, buttato fuori la sinistra dal Parlamento con la crociata paracula del “voto utile”.
Cecità introflessa in grado terminale. Non riescono proprio a guardarsi in casa. Burlando, Bassolino e tanta altra bella gente che, con Berlusconi e i suoi, ha molto a che spartire. Una decina di capi d’accusa, più o meno. Con Franceschini che dice che vuole un partito di gente per bene. Occazzo: vuoi dire che essere per bene è un requisito che prima non faceva curriculum?
Amnesia pentasesagesimale. Si dimenticano quello che hanno fatto cinque minuti prima. Come i leader del PD, che si dimenticano delle mazzate prese con Veltroni, e prima ancora con Prodi. Dimenticano Mastella e Dini. Mastella! Dini! E pensano all’Udc. Al governo tecnico con Fini. Ma porca puttana, qualcuno gli va a dire o no: ABBIAMO UN CAZZO DI PROBLEMA CON STIPENDI, PRECARIETÀ E ILLEGALITÀ DIFFUSA. VOGLIAMO TIRARE FUORI UNO STRACCIO DI IDEA O VENGO A BRUCIARTI LA CASA?
Indignatio intermittens. È il sintomo più incredibile: concionano contro la crisi e si ergono a paladini del lavvoro, ma al momento di radunarsi in piazza per chiedere almeno l’aumento dei salari, un attimo prima di recarsi a difendere il presidio della INSE, proprio mentre escono a prendere per il bavero Cisl e Uil e scuoterle finché non gli cade la penna per firmare l’ennesimo capestro dei padroni al collo dei metalmeccanici, di colpo, cambiano direzione e li ritrovi – per dire - da Montezemolo a conversare amabilmente di sconti alle imprese, in Vaticano a parlare di bioetica, su Canale 5 a sostenere la necessità di alzare l’età pensionabile, e via dicendo: “Eh, purtroppo, ho un impegno”.
Putroppo per loro, anche gli elettori lo avranno, al momento giusto.

2 commenti:

virginie ha detto...

hai ragione, neh, non è che tu non abbia ragione. hai ragione da vendere. però, come già sai, sono stata tentata di votare alle primarie. per dire ci sono, semplicemente. ci sono e sono arciconvinta che se pure i pddini hanno fatto tutto il possibile per spararsi e spararci nelle palle, non sono (non tutti almeno) proprio identici al nano e ai suoi accoliti: la parte perbene dell'italia sta di qui. malgrado tutto (che è un tutto enorme). non ho dimenticato nulla, non temere, ma non posso non pensare che a questo peggio si debba mettere un termine. non lo penso al punto da votare pd, ma magari l'avrei pensato fino a farmi contare alle primarie. in funzione contro, la miseria che ci resta. so che non si medica un'amputazione con un cerottino, voleva essere un microrimedio omeopatico, un semplice palliativo, ma, come già sai, comunque di me non ne vogliono sapere i pddini. ergo, dai, sposo la campagna: piuttosto mi faccio prete. baci

zesitian ha detto...

lo so, vi, la tentazione, pur di fare qualcosa, è forte. anch'io percepisco le differenze tra i due elettorati e tra i molti fare politica. ma non ce la faccio più. è l'assenza di ribellione a farmi pensare che i piddini, nel berlusconismo, ci sono ormai fino al collo. irrecuperabili. è la mentalità, è la cultura, è il brodo primordiale dell'assenza di alternative. se alle prossime elezioni voterò di nuovo le sinistre atomiche lo farò anch'io con una speranza vana, per esercitare il mio diritto di voto, per non rendere vano il tentativo di contarsi, di esserci. ma non ho nessuna speranza o fiducia nel sistema per quello che è. le due uniche vie di uscita sarebbero uno, l'arresto di Berlusconi che sancirebbe la sua latitanza dunque la sua fine politica, e un periodo quindi di semiapertura alla democrazia in cui infilarsi a pesce. due, un'impossibile Costituente che butti fuori l'intero Parlamento e ridiscuta la legge elettorale. vedi tu come sono messo.