venerdì 23 ottobre 2009

DONNE (ma niente dududu) / parte 3


Sul lettone di Putin

È in questo quadro di passaggi di classe video che entrano – per tacer delle ministre o delle daddarie in lista - le aspiranti visitatrici dei tanti lettoni di Putin al centro di stanze e stanzette del potere. Nell’era che premia brandelli di fama o almeno la tenacia di conquistarla a ogni costo, nell’epoca in cui si lasciano deserte le Camere per far politica sul canale compiacente e si legifera in villa, alla prostituzione del sorriso o dell’intero corpo si affianca così la prostituzione di un intero immaginario. Si vende la propria educazione al lavoro che assegna un ruolo, all’istruzione che abilita al lavoro e all’emancipazione femminile, per un posto più alto nell’immaginario comune. E, fenomeno nel fenomeno, non si vende neanche la gnocca, o non sempre per lo meno, ma il suo simulacro: io, donna che coltiva faticosamente la propria avvenenza, ti concedo potere con la mia sola vicinanza; io, uomo maschio divenuto dominante grazie alla vincinanza della gnocca, variabile nel numero e nella qualità ma costante nel tempo, in cambio ti elevo al mio rango.
Siamo al “Chiù pilu per tutti” e a Cetto La Qualunque: Antonio Albanese è un genio e lo sapevamo già; ora però è chiaro che la satira e il grottesco sono stati abbondantemente superati dalla realtà.

(segue)

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