venerdì 12 giugno 2009

Berlusconi, l'Italiano e lo Stato ostile / 1

Comincio oggi a pubblicare un nuovo e lunghissimo mio articolo, che trancerò a pezzi per rendervelo più digeribile. Buona lettura a chi avrà la pazienza di arrivare fino in fondo.


Berlusconi, l'Italiano e lo Stato ostile
Una nient'affatto serena e pacata analisi del dopo Elezioni - parte 1
di Armando Barone


All’indomani di queste Europee, che in Italia sono in realtà elezioni di conferma del primo anno di mandato, il quadro è chiaro: l’Italiano premia il voto populista e demagogo. Vota a destra, certo, senza entusiasmo ma in massa. E anche per mancanza di alternative, a meno di non considerare alternative credibili il vuoto preconfezionato del PD o la superofferta 3x1 della sinistra detta radicale.

L’analisi politica dei protagonisti non brilla per finezza. A Franceschini e al suo illuminato entourage, che ha tenuto a precisare che ‘è finita la luna di miele di Berlusconi con gli Italiani’, l’unica risposta sensata è ‘omiodio’. Berlusconi, per cui è stata colpa della moglie se non ha sfondato il tetto del 40%, paga solo un maldestro tentativo di orientare i sondaggi – un bluff da broker di scommesse. Per la Lega, che ostenta in ogni dove tutta la serena volgarità di Borghezio, sdoganato anche lui – sgradevole effetto collaterale - si tratta della conferma che il partito è diventato nazionale. E tristemente, occorre prenderne atto. Per l’Idv-che-ha-quasi-raddoppiato-i-voti ora si tratta di costruire l’alternativa a Berlusconi. Condannando De Magistris a confrontarsi addirittura con (ah, ironia della sorte!) Mastella. Ferrero e Vendola meritano un minuto di silenzio, che pare di sparare sulla crocetta rossa. Per l’Udc, è finito il bipolarismo – che non è mai iniziato, ma l’importante era che lo dicesse Tabacci, quello più intelligente, se no poi si scopre che hanno detto un’altra cazzata.

(continua)

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