venerdì 24 aprile 2009

THE SHOE MUST GO ON


Lancio un’idea a tutti quelli che pensano che l’unica colpa del giornalista iracheno Montazer al-Zaid sia quella di non avere avuto buona mira.

Scarpe.
Scarpe vecchie. Meglio se sporche e sdrucite. Ciabatte, sandali, infradito, espadrillas… tutto quello che volete.
Scarpe che non usate più, per una buona causa: tutte le volte che un ministro o un parlamentare esce in pubblico per un bagno di folla, stomp!, una bella scarpata volante, anzi, meglio tre, cinque, dieci.
I have a dream.
Sogno che una superga fradicia colpisca in bocca Sacconi tutte le volte che si accinge a presentare un’aberrazione come la salvamanager. Sogno stormi di ciabatte puzzolenti che bersagliano le riunioni dei ministri europei dell’economia. Sono una pioggia, un diluvio, un nubifragio di scarpe al G8.

Facciamo un logo e un sito per scambiarci le scarpe. Una campagna di opposizione a chi ci prende quotidianamente per il culo. Qui, a Milano. In Italia. In Europa e nel Mondo.
Coniamo nuove grida di battaglia:
scatta la ciabatta!
espadrilla por guerrilla!
shoot your boot!

Coraggio, fratelli. Uniti nella frustrazione, uniti nello sfogo.
Senza paura di sbagliare mira.

Cominciamo con domani, 25 aprile: questa volta c’è anche Berlusconi!
E poi, prepariamoci bene per il G8 a L’Aquila…
THE SHOE MUST GO ON

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