mercoledì 21 gennaio 2009

Obama


E poi ieri arriva Barack Obama e, davvero, un po’ la cosa mi prende. Perché l’Impero è l’impero, e finché sarà così non c’è che sperare che l’imperatore sia illuminato. Leggendo qui e là, qualche impressione al riguardo: la politica interna cambierà, e di molto; la politica estera di poco, nel senso che probabilmente c’è da aspettarsi un cambiamento di rotta in Iraq e non in Afghanistan, forse la fine dell’embargo a Cuba e magari rapporti più distesi con i Paesi Sudamericani. Molta meno aggressività in seno all’Onu e nelle relazioni multilaterali, una linea schiettamente (e rigidamente) commerciale nelle relazioni bilaterali. Forse un poco più spazio all’autonomia dell’Ue.
Non scendo nei dettagli ora: in generale l’idea che ne ho ricavato mi porta a essere tiepidamente ottimista (del resto fare peggio dei burattinai di Bush sarebbe difficile) ma non mi sento granché sicuro delle mie speculazioni. Quindi aprire una chiaccherata sul tema sarebbe interessante. Fatevi avanti.

1 commento:

Alligatore ha detto...

Le speranze che ha suscitato sono grandi; ovvio, come tutti gli uomini può fallire, ma i primi passi sono abbastanza buoni. Una volta si diceva che gli States anticipavano le cose da noi. Non vedo nessun Obama all'orizzonte ...manco una Clinton.