venerdì 11 luglio 2008

Silenzio

Di solito taccio su certa cronaca. Perché a volte il commento insozza la nuda crudeltà di una sorte, e aggiunge niente al niente. Però questa volta scrivo, per ragioni mie, o perlomeno a me ovvie, per sfogare la mia rabbia: per una volta, avrebbero potuto stare tutti zitti. Ma che uomini miseri e cinici, quei preti, e quei parlamentari, senza neanche il pudore di nascondere la propria ipocrisia. Che a una ragazza in coma da 16 anni possa essere sospesa l'alimentazione forzata, è una notizia, chiaro. Il dibattito su testamento biologico ed eutanasia non può che essere aperto.
Ma il dolore che ti strappa via le carni, nel farlo a tua figlia, merita molto più che il semplice rispetto. Avrei preferito che fossero stati tutti zitti, almeno fino a quando non fosse trascorso il suo tempo, e alla famiglia un altro poco di tempo per sopravvivere. Avrei preferito, certo per me ma anche un po' per questa sconosciuta e la sua famiglia, un passo indietro. E il silenzio che accompagna il pensiero, il dubbio, la paura, la compassione.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono arrivata qui tramite la rubrica su Fernandel e nello specifico L'apprendista librario di Stefano Amato. A prestissimo!

zesitian ha detto...

ti aspetto, grazie della visita.

Anonimo ha detto...

avrei preferito pure io