giovedì 10 luglio 2008

Incroci obbligati

Due notizie, oggi, hanno molto a che fare l'una con l'altra.
Una: la produttività delle industrie è in drastico calo.
Due: l'istat annuncia che le ore lavorative sono già aumentate, ma la produttività non è affatto aumentata.
La notizia zero, che infatti è una non-notizia, è che i salari sono fermi a una quindicina di anni fa.
Per proteggere salari e potere d'acquisto, l'attuale ricetta dell'una e dell'altra parte recita: detassare gli straordinari (in modo che sia più conveniente chiederli al lavoratore, che, ammesso che glieli paghino, guadagna esattamente quanto prima, cioè poco), agganciare le retribuzioni alla produttività (che è agganciata al mercato, ovvio, quindi esposta alle oscillazioni) e infine de-strutturare il contratto nazionale per incentivare la contrattazione regionale, d'area e individuale (lasciando il contratto nazionale come 'tabella di riferimento', in cambio di aumenti legati al 'merito', indice a completa discrezione del datore di lavoro).
In tutto questo, i flessibili sono tutt'ora condannati al precariato.

Riassumendo: io, padrone, non solo voglio e posso, ma a volte sono anche costretto -per abbassare i miei costi- a non assumerti, a chiederti più ore di straordinario, a farmi leccare il culo da te nella speranza che ti aumenti prima o poi lo stipendio, ben sapendo che il tuo salario inadeguato diverrà da fame e ci guadagnerò sì e no qualche spicciolo. E se ti fai male dovrò perdere tempo a formare un altro precario come te. E che non potrò aumentare la competitività, perché quelli più grandi di me, in virtù del loro maggior potere contrattuale e di mercato, mi stritoleranno. E pensa che mi è anche chiarissimo che questi provvedimenti, a cui seguirà presto l'aumento delle ore lavorative settimanali, ore di cui non mi faccio niente perché devo produrre il giusto, non di meno e non di più, li hanno presi per dare potere politico e finanziario a Confindustria e all'oligopolio dei grandi finanziatori dei partiti. Ossia ben sapendo che queste misure andranno ancora in vantaggio a chi ha il vantaggio e a svantaggio agli svantaggiati. Si aprirà ancora di più la forbice, e il divario tra pochi ricchi e massa povera aumenterà. E questo peggiorerà di molto il panorama attuale.

Certo, ci sono altri economisti, che da un bel po' di tempo studiano altri sistemi. Che hanno sostituito da tempo la parola 'crescita' con 'decrescita', 'privato' con 'pubblico', 'pianificazione' con 'una tantum'. Ma che ci vuoi fare, noi mica ci capiamo niente di questa roba.

Ah: e non badate a me, sono solo un piccolo sporco comunista di merda.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Anche te hai il sentore che qualcosa non funzioni? :)

Anonimo ha detto...

ecco.