martedì 13 novembre 2012

Oh what a show!


Quanto sono carini tutti e cinque. Oh sì: tutti, tutti. Tabacci e la sua ironia, la sua caparbia concretezza da politico di lungo corso. La Puppato buon sindaco e voce dell'imprenditoria buona. Renzi che vuo' fa' l'americano e solo contro tutti parla di tagliare tutto e digitalizzare tutto. Vendola e la sua retorica della narrazione, la zeppola di Dio, l'anti Monti. Bersani uomo di moneta e di Europa, rassicurante.
Ieri sera veniva voglia di votarli tutti e cinque. Seppellite asce di guerra e polemiche, tutti belli impostati e sereni, pronti. Seri. Affidabili.
Il tutto seguito incanalato inquadrato metabolizzato dalla macchina da guerra Sky col suo teatro di X Factor e l'atmosfera da Il Milionario.
Leggo invece in Rete che si critica molto: "Bisogna approfondire!", "Bisogna contraddire!".
Scusate, viene da dire, ma: perché?
Il confronto televisivo serve a portare le forme della politica in tv, metterle l'una di fianco all'altra, ripulite dei balletti delle dichiarazioni e contro dichiarazioni. Serve per dare i nomi a ciò di cui si parla: tasse, evasione fiscale, coalizione, liberismo, etc. Per sintetizzare in passaggi efficaci il plus che differenzia l'uno dall'altro.
Forme, appunto, o poco più di forme, non proprio e non esattamente contenuti.
I contenuti si portano nelle aule di università, nei dibattiti e nelle assemblee, nei libri e nei testi di riferimento, nelle sezioni di partito. Nei bar con i vecchi e con i professori, dove c'è chi ne sa più di te. Se vogliamo capire meglio, indagare, non c'è niente da fare: occorre sbattersi.
Riportare la politica dentro la nostra vita reale, quella con le sporte del super e il tubo di scappamento puntato alla tempia.

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