martedì 6 novembre 2012

Il sindaco d'Italia


Mi è venuto in mente mentre scrivevo un articolo sulle prossime elezioni: a Renzi non manca niente.
Ho letto il suo programma e l'ho trovato: serio, interessante, chiaro, concreto. Anche nei passi in cui non sono d'accordo. Ma non ho letto niente di nuovo.
Ho sentito i suoi discorsi e letto le sue interviste. Ho letto anche l'opinione di chi gliene dice anche troppe. Per esempio, la rottamazione è un concetto che funziona. Che rende l'idea. Che ha un suo momento per essere espressa. Inutile stare lì a dire che non si dice e non si fa.
Però è roba che serve al Pd: troppo poco per fare il Presidente del Consiglio.
Il suo (certo non nuovo) format (copyright Giorgio Gori) è efficace. Le sue piazze sono stracolme. Partecipate. Energiche. Non ha senso attribuirgli per questo il culto per il personalismo, o rinfacciargli i tanti soldi ricevuti dai suoi sostenitori. Se Renzi è popolare, e Bersani probabilmente non potrà nulla contro la sua visione un po' più attuale e un po' meno distante dalla base, sarà anche un segno dei tempi.
Eppure tutto questo ha una matrice che in tutto risolve e che tutto consuma: lui stesso, che prima non c'era. Il suo programma è quello di un sindaco d'Italia che farà bene l'amministratore d'Italia, che governerà perché si è preparato bene per le elezioni. Non è il programma di uno che ha delle idee, visione del mondo, impronta politica. Bersani ce l'ha, ma è vecchia e non regge più. Ce l'ha anche Vendola, ma con lui proprio non si riesce a uscire dal recinto della predicazione.
Renzi Matteo propone Matteo Renzi, tutto qui.
Certo che è un passo avanti. Rispetto ai D'Alema e ai Veltroni, certo, ci mancherebbe.
Ma per andare dove?
Io questa volta ci penserei due volte prima di scegliere il nuovismo per il nuovo.

3 commenti:

virginie ha detto...

'sto giro non ti seguo. a me renzi dà talmente l'orticaria che mi fa quasi venire voglia di andare a votare a quella cazzata imperiale delle primarie giusto per cancellarlo dalla faccia della terra (un po' il contrario di quel che predica il flores d'arcais, insomma). e il programma l'ho letto anch'io e non mi è sembrato manco un programma. boh



P.S. insopportabile questa roba qui sotto: "dimostra di non essere un robot". tra l'altro ora mi tocca tentare per la quinta volta di dimostrare di non essere un robot. e ho sempre copiate bene, giuro. comunque forse oggi son acida io, non darmi peso. baci

zesitian ha detto...

anche a me non piace, lo sai e lo scrivo sempre. però osservo che è efficace, prende anche gente che non è poi così distante da me, in termini di pensiero politico. è una specie di reazione emotiva (l'argomento dell'articolo che forse mi pubblicherà una rivista, vediamo - appena ho novità te lo dico). e bada che, in assenza di una legge elettorale, non so nemmeno ancora se andrò a votare ad aprile - a gennaio, sì. ho già deciso.//terribile, 'sta roba, lo chiede anche a me. mica c'era, prima. adesso vedo se riesco a modificarla.

Filo ha detto...

io ti ho già detto come la penso.
a differenza di Virginie andrò per la prima volta a votare alle primarie solo per lui.
altrimenti non l'avrei fatto, come mai l'ho fatto in vita mia.