venerdì 28 settembre 2012

Io scusate ma Renzi non lo voto

 
Ho visto ieri sera Matteo Renzi da Formigli, su La7. Impietoso il confronto con gli altri: Renzi ha parlato di contenuti e di programma, risposto a tono a domande e rintuzzato attacchi. Dando l'impressione di avere veramente il taglio del politico energico e una certa visione delle cose.
Poi, alla fine, messo in difficoltà su un tema come quello del terremoto, probabilmente troppo teso e troppo stanco, ha sbracato: se l'è presa con redazione e autore del servizio e alla fine s'è tirato addosso quanto di buono aveva detto in tutta la puntata.
Eccoli lì, i due volti: non ho dovuto neanche cercare di spiegarmeli. Apparire, essere. Umiltà, arroganza. Servizio, personalismo. Agitato e non mescolato, un populismo light, un politicone da aperitivo.

Ora, tutto questo serve a dire due cose: la prima è che, come candidato alle primarie, prenderà una valangata di voti e supererà Bersani, meritandosi tutti gli applausi del caso (tranne il mio); la seconda è che, come candidato presidente del Consiglio, per me è proprio un bel problema di coscienza.
Perché io Renzi non lo voto.
Perché - per semplificare - uno che sta con Marchionne non può avere una visione della società neanche lontanamente vicina alla mia. E se vince le Primarie e non mi convinco entro le elezioni (beh, di tempo in effetti ce n'è), non andrò a votare per la prima volta in vita mia.
E allora, che fare? Dove guardare?

Cominciamo dalle Primarie, che il Pd, senza identità e vuoto di contenuti organizza pensando che sia una conta congressuale, e non un esercizio di democrazia nei confronti della loro base (leggete Stefano Pallaroni). Ci saranno Bersani, Renzi e adesso vediamo chi altro: per esempio Laura Puppato, che, con Civati e altri, anche se non si sa, ma forse, almeno speriamo, mi potrebbero rendere attraente l'idea di andare a votare le Primarie di una Cosa in cui non ho mai creduto.
Poi però c'è il problema Sistema elettorale: nell'anno in cui i tecnici dovrebbero tornare a insegnare nelle università, perché è il momento di fare delle scelte politiche ben precise, di rimodellare il Parlamento, di dire quale Paese e quale società vorremmo costruire nei prossimi cinque anni, beh, ci mettono Bersani - o Renzi. Poi Grillo. Un pdl impresentabile. Tremonti. Senza la possiblità di scegliere. Così, il rischio è ritrovarsi lo stesso, forse un poco più presentabile, parlamento di prima.
E allora, se andremo a votare, questi qui ce li saremo meritati.

Io però, scusate ma ho deciso che non ce li meritiamo, che io non me li merito.
E scusate anche se resto della mia idea, anche se spero sempre che succeda qualcosa che me la faccia cambiare.

(nella foto, Laura Puppato che ha annunciato di volersi candidare. alle primarie del Pd. se poi le faranno)

1 commento:

Beccoblu ha detto...

per come le vedo io, le primarie servono esattamente a convincere i non-convinti, a votare gente di cui non sono (appunto) convinti.

detto questo, renzi anche per me può restare a vedere le partite della fiorentina.