venerdì 13 gennaio 2012

Maledetta l'epica dell'ananas


Ora, io lo so che sono una bestia, e pure schifosa. Sono comunista, quindi è normale che uno storti il naso se mi metto a parlare di economia, finanza, imprenditoria etc etc. Però ogni tanto pure le bestie hanno diritto a mostrare agli uomini (e agli dei) che, sia detta con finezza che mi appartiene in quanto anima animale, hanno rotto il cazzo.
Leggo la notizia della Francia e dell'Italia e della Spagna e della Grecia declassate da Standard-and-Poors. I governanti che gridano: omiodio l'Europa sotto attacco! Panic room piene così di think tank che mettono in campo una task force e un brain trust per lo spread dei bitipì. Banchieri centrali coi sudori freddi tranquillizzano migliaia di taccuini frementi. Giornali a lutto nei titoli e i titoli di borsa che valgono quando il pesce in carta di giornale. Ah!
E per cosa? Perché il signor S&P (scritto così è più elegante, pare una cifra sull'accappatoio) ha detto AA e non AAA?
Ma chi cazz'è questo, e che vole chiede l'albertosordi che è in me. Siamo in pieno delirio anni Ottanta: col bell'hidalgo in abito di lino bianco che scende sul campo a dispensare la giusta forza della sua attenta papilla. Tutta un'epica per vendere un ananas.
Crediamo davvero in questi dei, queste divinità del mercato iperuranico che decidono quanto vale il debito mio e di tutti i miei, in grado di scatenare guerre finanziarie e tempeste monetarie e cavallette borsistiche? La cosa pazzesca: a Parigi c'è gente che ci crede così tanto che è uscita apposta con gli striscioni per andare a manifestare contro - non, contro il governo, no - contro gli dei.
Intanto per esser salito così in alto a guardarli in faccia, 'sti dei, l'aria rarefatta mi dà vertigine: non riesco a non ridere, non riesco a non commiserarmi, a commiserarci tutti che dobbiamo sperare per il futuro di non far incazzare il dio Moneta, che sennò ci fulmina mica solo a noi o ai nostri, ma proprio tutti quanti, tutto uno Stato. Anzi, un continente. E poi, toccherà al Mondo?
Speriamo almeno che nello Spazio non ci sia vita intelligente. Che se per caso c'è qualcuno come questi qui, l'Universo è spacciato.

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