giovedì 24 marzo 2011

Purtroppo


Ho capito. Ho capito da dove mi viene questa terribile sensazione di impotenza e frustrazione tutte le volte che guardo le notizie e c'è la Libia e in generale tutti quei morti, e poi qualcuno dice: l'Italia fuori dalla Guerra! Vorrei gridarlo anch'io, vorrei scendere in piazza anche io, come dice Paolo Ferrero, a sostenere il cessate il fuoco. E invece ho questo bolo in gola che mi strozza e mi fa dire: e poi? A Paolo Ferrero che ho pure votato e che mi sta tanto simpatico, che mi dice si doveva prima trattare e dividere in contendenti eccetera, io rispondo: quindi? Adesso, che si fa, si scende in piazza? Ancora? Noi quattro gatti? A fare cosa? L'avanguardia rivoluzionaria altermondialista? Ma basta.

Non basta alla mia rabbia, tutto questo.
Vorrei insultare a fondo e per bene, meticolosamente e che tutti sentano, quelli che ripetono ossessivamente "guerra umanitaria". Vorrei che i leghisti tutti si facessero un mesetto in Libia senza documenti e provassero ad attraversare. Vorrei appesi per le palle a una catena tutti i La Russa di questo mondo, e che sfilassero per tutto il deserto come i profughi di tutto il Nord Africa.
Vorrei non si trattasse sempre e solo di petrolio.
Purtroppo.
Purtroppo è il qui, che conta, è l'adesso, il trovami la risposta. Forza di interposizione Onu? Lega araba a mediare? Task force diplomatica al lavoro scortata dai caschi blu? Cazzo ne so: sei un politico, è il tuo mestiere, trovami una cazzo di risposta. Convincente. Dire "Chiediamo il cessate il fuoco" è ridicolo. Dovreste porvi nella condizione di rappresentare una forza vera, accreditarsi come interlocutore, alzare il culo e andare là. Farlo.
Purtroppo...
 
Il problema, ora l'ho capito, non è la mia posizione pacifista sulla Libia. Il mio problema è solo il fare opposizione. Il sentire dolore e non poter reagire con una sberla, un cazzotto mediatico, un conflitto parlamentare o anche uno scontro extra parlamentare. Il mio problema è che l'opposizione non c'è, è stata cancellata, e non solo dal Parlamento. Dalle nostre teste.
Se parlo di Libia a voce alta ad un angolo di strada o al bar mi pigliano per matto, esaltato. Comunque un anormale. E non riesco più a dire "fanculo la guerra" da solo davanti allo specchio. Sono cresciuto, Ferrero, sono diventato un adulto. Fare le smorfie davanti allo specchio, definirmi comunista in pubblico e anche sulla Carta d'Identità, non mi basta più. A differenza di Rifondazione, che non accetta di essere definitivamente scomparsa dalla vita di tutti e alza la mano saputella davanti a tutta la classe politica dicendo 'io la so, io la so', io sono travolto dai dubbi e dalle incertezze e sono angosciato da questo mondo e mi sto arrovellando per trovare una dimensione politica che nemmeno esiste.
Di qui il dolore per tutta quella morte. Un dolore umano, umanista. In piena formazione, perché essere un adulto è una formazione permanente, un'eterna ricerca, un perenne movimento di rivoluzione. E per un adulto farsi le pippe mentali è una scelta, non un passatempo.


Nota a margine: Invisibile, Imperdibile?! Ma chi la avuta, 'sta pensata?

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