lunedì 24 gennaio 2011

tipi da Coop


Seguo da vicino il post di suevele.

Ammettiamolo: l'Esselunga di Pavia è insopportabile. Per molte ragioni: la prima e la più importante è che si tratta di un supermercato cittadino. Piccolo ma non troppo, vicino alla stazione, gran parcheggio, paradiso dei single dei pendolari e degli anziani e dei ragazzini etc. Quindi, è pieno a tutte le ore e tutti sono nervosi e incazzati e c'è sempre da far fila almeno una ventina di minuti alla cassa. La seconda è che si tratta di un supermercato cittadino a Pavia. Dunque, all'irritazione causata dalla forza di attrito delle persone che fanno la spesa tutte insieme spintonandosi, c'è l'aggravante della tradizionale simpatia dei pavesi, nota al mondo per essere seconda solo alle tribù antropofaghe degli Impalatori di Teste del Congo.
Per chiarirci: il pavese tipo è quello che, se ti cospargi di benzina e ti dai fuoco alla cassa, inarca un sopracciglio, fa un passo indietro, stringe bene la borsa al petto e poi, alzandosi sulle punte per cercare con gli occhi l'inserviente con scopa e strofinaccio, dice al vicino "Poverino, sì, però non poteva darsi fuoco a casa sua?".

Per questo, da anni, sono passato alla Coop. Che ha alcuni innegabili vantaggi, tipo i prodotti stagionali, la roba per bambini che costa meno, il pesce migliore e alcuni svantaggi, per lo più incomprensibili, del tipo: il vino che costa una fucilata, l'assortimento un po' balengo, le code perenni alle casse o all'assistenza. Il grosso salto di qualità lo fai comunque con le persone: inservienti cortesi, la gente che ti saluta e ti chiede addirittura come stai, il pescivendolo che ti dà le ricette, a volte coinvolgendo anche la sciura che aspetta il suo turno dopo di te.

Il che rende tollerabile andare a far la spesa a uno come me che odia da sempre i supermercati. E gli Ipermercati. E i cosi commerciali tipo città del consumo irresponsabile.
Di sabato, poi.

Finchè ho scoperto come evitarmi il sabato. E la mia vita è cambiata.
(continua)

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