giovedì 29 luglio 2010

Sogno in una notte di letargico agosto


Arriva agosto e comincia il letargo. Un limbo, una sospensione, uno jato. Tra queste parentesi ci saranno molte cose che ho molta voglia di fare. Con mia moglie. Con i miei figli. E se capita, anche con me stesso. Ma è comunque un filo su cui camminare senza guardar di sotto.

Se fosse per me, agosto sarebbe un mese come gli altri - come un giorno come gli altri dovrebbe essere la domenica, lasciando che i veri momenti di condivisione siano il Primo Maggio, il Venticinque Aprile, e mettiamoci pure Natale che a me non ha mai fatto niente. Però sono di quelli che lavorerebbero solo dopo i 35 anni e fino ai 59 emmezzo, solo tre giorni a settimana e con l’obbligo di dedicare almeno 1 giorno a settimana a lavori socialmente utili, quindi non è che conti molto il parere di uno così.

In più, se guardo sotto, cosa vedo.

E allora ho fatto un sogno. Non bello. Non un incubo. Brutto il necessario, diciamo. Tipo quei polizieschi tedeschi in prima serata su raidue, quelli che non capisci perché ma devi ugualmente vedere come vanno a finire.

Ho sognato che il 1 agosto con mezza Italia in coda e l’altra in autogrill, in radio girerà la notizia della crisi. Berlusconi sfiduciato griderà al complotto e Fini al governo di intesa nazionale, dopo qualche timore per le minacce delle camiciole verdi degli odontotecnici padani, e annuncerà in extremis di voler acquistare Messi dal Barcellona. Fini benedirà Gianni Letta Presidente del Consiglio, il via al governo tecnico arriverà in tempo per ferragosto. Nuove Elezioni, a marzo.

Bersani e Bindi, nel panico, tenteranno di non parlare di primarie. Che dovranno fare lo stesso. E con loro Civati, o Renzi, o Serracchiani. Qualcuno dell’IdV. E naturalmente Vendola. Si consacrerà il ritorno dell’Ultimo Walter, bella statuina nel presepe culturale del PD. E si comincerà a pensare a come sopravvivere all’autunno caldo. Di Pietro ricomincerà a gridare al referendum per l’ennesimo tentativo di Gasparri e soci di restaurare l’Immunità parlamentare per il semplice deputato on. Berlusconi Silvio.

Maglioncino Marchionne dichiarerà di non voler andare in ferie, perché la Serbia è lì, vicina e poi prendere per il culo i propri operai è un lavoro a tempo pieno, non ti puoi distrarre un attimo. Entro la fine dell’anno minaccerà di chiudere Mirafiori, per spuntare nuovi aiuti dal governo provvisorio. La P3 e Bertolaso e la Sardegna verranno tenuti sul filo il più possibile: nuove elezioni, nuove alleanze.

La Juve avrà preso Krasic, venduto Camoranesi e Sahliamidzic, tenuto Poulsen. L’inter segnerà tutto il segnabile, tra corifei che daranno Benitez come meno vincente ma più simpatico di Mourino. Mancini metterà Balotelli titolare e il City vincerà le prime tre di campionato. La Roma riporterà Adriano sulle prime pagine della Gazzetta. Il Parma sarà di nuovo la sorpresa del campionato.

A Pavia la Giunta non cadrà, si vivacchierà in attesa di altri, clamorosi, sviluppi. E intanto si chiuderanno altri buoni affari, sotto gli occhi di una Procura incredibilmente muta.

Poi tutto si intreccerà a tutto e si inseguiranno trame e sotto trame fino a quando il 6 gennaio del nuovo anno, la domenica sera, in tribuna a vedere Bari-Lecce, Vendola candidato delle opposizioni contesterà a Fini, suo avversario alle Elezioni di Marzo, la decisione di voler candidare il Banana al Quirinale.

Sempre che, immunità parlamentare rispedita al mittente, non si arrivi prima a sentenza.

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