mercoledì 23 dicembre 2009

Ho aspettato che mi venisse da ridere, poi mi sono seduto e ho pianto. Anzi, no. Li ho mandati tutti a fare in culo.


L’impazzimento generale, che ai miei occhi è come un virus che alza la temperatura sociale e dunque è bene che l'organismo organizzi la reazione all’offesa, rende lo stato di evidente coma di questo Paese meglio di qualunque editoriale. Per una volta, da che un ragazzo con qualche problema di salute nervosa ha lasciato partire un oggetto contundente a forma di Duomo sulla faccia di Berlusconi, è il caso di far parlare la cronaca. Così mi sono detto.
E non è successo niente.

La bufala cosmica del grave attentato, niente più che un gesto inconsulto, ha messo nella merda le scorte, i servizi segreti, l’opposizione, facebook e – ma ci sono abituati – gli anarchici sovversivi. Maroni cuce insieme le panzane come copertine patchwork con cui poi, con calma, avvolgere la molotov, tirare e guardare l’incendio dalla poltrona alla finestra: la sicurezza delle istituzioni è in pericolo, Berlusconi vittima dell’attentato, no anzi, dell’odio che monta su Facebook (dimenticate Al Qaeda: gli internauti sono molto più pericolosi, perché irraggiungibili dietro i loro nomi e cognomi e indirizzi veri), di Travaglio, di Prodi (giuro, l’ho sentito da Gasparri).

POI la bomba della Federazione Anarchica Informale (ommadonna) alla Bocconi e altri episodi inquietanti in tutta Italia (quali episodi, quali luoghi?).

POI bisogna impedire di andare ai comizi, perché le manifestazioni di partito possono essere infiltrate da facinorosi insurrezionalisti (questa è di Cicchitto): e se rispondete che a Milano, in piazza del Duomo e non nel cortile di casa sua, erano trenta passanti in pelliccia e cappotto età media 50 a gridare mafioso, spontaneamente e belli convinti (del resto, sembrano esserlo in parecchi) e che a reagire sono stati gli stessi forzisti, a grida e insulti e provando perfino una carica, siete degli antitaliani che inneggiate al povero Tartaglia su Facebook. POI D’Alema felice di fare le RIFORME con Fini. E noi a chiederci: ma cosa cazzo ha Berlusconi su D’Alema per costringerlo a tirarlo sempre su ogni volta che affonda così tanto che pare, finalmente, soffocare nella sua melma?

Marchionne che investirà tantissimo in Italia e quindi le auto le fa fare in Polonia. E nessuno che gli fa notare che un po’ si vede, che piglia per il culo. Moretti che inneggia alle coperte e al panino per far funzionare quattocazzodichilometri di treno con meno cinque, in Europa vanno con meno trenta e col riscaldamento ma noi che ne dobbiamo sapere? Se il tg uno manda Moretti in video a dire che fantastiche le FS, siamo gli unici a circolare in Europa, sarà vero, no? E l’altro, De Corato, che sostiene che in una città piatta, radiale, con le strade larghe e la capacità economica di un piccolo stato, se c’è ghiaccio e neve che non si circola la colpa è dei milanesi che non lasciano a casa l’auto.

Con dietro Alemanno e come si chiama, Flammini, che a Roma vogliono fare il Gran Premio. E tutti a discutere che Monza, come dire, è più tradizionale. MA SIETE TUTTI DIVENTATI IMBECILLI? MA LA SOLA IDEA DI FARE ANDARE AUTO DA FORMULA UNO NELLA CITTA' DI ROMA E' UNA PALESE STRONZATA MA PERCHE' NESSUNO LO DICE?

E Napolitano, no dico: Napolitano, che ha il coraggio di affermare – e questo dopo tutto quello che ha affermato negli ultimi mesi, roba che dalla fossa Pertini prima o poi risorge col bastone in pugno - che sul piano umano i rapporti con Berlusconi sono sempre stati ottimi. Eeeh? Oh, ma quello è il tizio che ha tenuto in casa Mangano! Il ruolo istituzionale? Ma mi faccia il piacere.

Nessun commento: