mercoledì 29 luglio 2009

Io odio Berlusconi

Ma non solo. Anzi. Lui è un povero (ricco) ometto assetato di potere a cui la Storia e il tempo concederanno il lusso di morire convinto d'essere un gigante, e in grazia solo agli stupidi e ai disonesti.
Io li odio, li odio tutti.
Quelli che vogliono che a scuola s’insegni il dialetto. Non già, come i miei studi linguistici mi ricordano, perché la contaminazione di una lingua è spesso contaminazione di una cultura – dunque studiare la sua storia (all’Università, non alle Medie) può aiutare a comprendere l’evoluzione del pensiero in una determinata area – ma perché fa effetto agli elettori della Lega. E titilla il localismo e il provincialismo dell’Italia arretrata che siamo.
Quelli che vogliono oggi il ritiro dall’Afghanistan dopo aver aiutato a invaderlo, perché ieri sono morti dei ragazzi che fanno il mestiere di soldati. Che chiameranno eroi dopo averli presi per il culo, assieme ai molti altri commilitoni, sostenendo che occupando quel Paese lontano si lavora per la sicurezza dell’Italia. Ma certo, il terrorismo si combatte così: lontano dai soldi e dalle case e dal potere entro le pieghe in cui si nasconde, vicino al petrolio, al gas, in mezzo agli innocenti di un’altra lingua e di un'altra cultura.
Quelli che vogliono il parlamento del sud, o del nord, perché a fronte del loro incredibile agire politico non hanno ricevuto abbastanza favori. Quelli che con la camorra organizzata non solo si sono messi d’accordo, ma hanno anche fatto affari. Quelli che starnazzano di migranti e zingari senza sapere che le loro parole e i loro decreti sono istigazioni al razzismo, argomenti alla violenza, cibo avariato per menti lasciate alla mercè della miseria.
Quelli che i licenziamenti non si dicono, per carità stiamo zitti e zitti tutti in televisione. Non ditelo che la cassa integrazione è quasi finita. Non ditelo ai piccoli imprenditori, che li hanno sacrificati alle banche. E non ricordategli mai che sono stati loro a voler eleggere questa gentaglia. Non dite loro soprattutto che i grandi gruppi bancari italiani hanno straguadagnato di questi tempi in cui hanno fatto le carogne con tutti. E che cali il silenzio anche sui caccia F35 che bisogna pagare adesso. Facciamo piuttosto passare come successo la valanga di soldi dati alla Libia di Gheddafi.
Quelli che tagliano le rinnovabili perché “costose”, e firmano accordi sul nucleare, o meglio sul cemento che serve a farlo, perché il resto è fumo, e anche tossico.
Quelli che depotenziano o affossano i magistrati, e nel fare questo creano i presupposti per aggirare lo stato di diritto. Quelli che mi truffano – si potrà citare in giudizio un governo per truffa? – esigendo da me un contributo fiscale che da altri non esigono. Anzi, li premiano con i condoni. Quelli che da sindaco o assessore o ministro stabiliscono che i cittadini, i medici, gli obiettori e financo i baristi sono come sbirri e sbirri devono diventare. Anzi odio anche gli obiettori in ambito sanitario: se non vuoi praticare ciò che la legge stabilisce che è un diritto, o fai cambiare la legge o cambi lavoro. Come a Pordenone si vieta l’incontro di due persone, se no è assembramento. Come a Milano si fa impunemente gli ipocriti davanti alle telecamere a proposito di alcool. Come nei campi d’Abruzzo si fanno esperimenti di controllo sociale. Come altrove i poliziotti fuori di senno vengono promossi, ammirati, difesi dagli stessi che dovrebbero ammanettarli espellerli rifiutarli almeno moralmente.
Quelli che riabilitano Craxi. Quelli che faranno ‘oh’, quando quest’autunno un sacco di gente si farà sprangare o anche sparare per affermare il proprio diritto a esistere, lavorare, protestare. Quelli che pensano che un cassonetto e tre vetrine valgano una testa rotta.
Quelli per cui, in definitiva, i ricchi e neanche tutti ma solo quelli che ti servono, non sono uguali davanti alla legge. Quelli per cui la campagna elettorale è più importante dei morti sul lavoro, dei suicidi per fame, di chi si vota al nero o alla camorra perché se no non si campa.
Questa è violenza. Questo è avere in sprezzo la vita degli altri. è giocare con la pelle, degli altri. Questi ammazzano la gente, o meglio: ne hanno comunque la responsabilità morale – e per paradosso, è proprio questo che si diceva degli extraparlamentari contigui agli ambienti delle Br.
Io li odio. Almeno qui mi sfogo, almeno qui lo ammetto: e il mio odio non sfocierà in violenza solo perché non sono come loro. Li odio anche perché loro mi odiano, sono una piccola, insignificante nemesi. E non mi consola che, nella loro vigliaccheria, hanno paura anche del mio odio vuoto. Perché chi è bulimico di potere, più di tutti, ha paura di cadere. E allora attacca.
Li odio e quel che è peggio conosco le ragioni che fomentano quest'odio: vergogna, un’indicibile vergogna per la comunità di cui faccio parte. E l’impossibilità di rinunciare a prendervi parte.
Odio questa sensazione di odiare più di qualunque cosa.
E se mi diranno che è una campagna d’odio della solita sinistra, risponderò: sì. Questa gentaglia senza onore né dignità non merita neanche il rispetto.
Cosa dovrei fare, dovrei forse amarli?

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Anch'io lo odio

http://www.facebook.com/home.php#/group.php?gid=9069785212&ref=nf


QUI cè un gruppo che lo odia

zesitian ha detto...

non possiedo nè vorrei possedere un account su facebook. se volete segnalarmi qualche blog, ben volentieri! e se possibile, anche la firma non guasterebbe.

Anonimo ha detto...

Sono completamente d'accordo con te!!! Aggiungo questa piccola citazione...

A nosotros nos quieren muertos
porque somos sus enemigos
y no les servimos para nada
porque no somos sus esclavos

Ci vogliono morti
perché siamo i loro nemici
e non sanno che farsene di noi
perché non siamo i loro schiavi
Maria Soledad Rosas

jackflash

virginie ha detto...

oh yeah