venerdì 1 agosto 2008

Alle 4 del mattino

Per chi non fosse pratico della tivvù di fastweb, c’è un attrezzo che si chiama replay tv e rende disponibili gli ultimi tre giorni di programmazione delle reti nazionali. Ebbene, l’opera è meritoria in casi come questo, perché dare 1 volta alla settimana la prima serie di Spazio 1999 alle quattro del mattino su Rai Uno dovrebbe essere illegale. Dunque, in queste serate di faccende da poco e da molto in casa, con Normanna e Normannino al mare, sono riuscito a vedere qualche episodio. E ho conosciuto: (1) l’imperatrice Dariana (niente meno che una semisvestita Joan Collins) che custodisce da 800 anni il codice genetico della propria razza e con questa scusa si mangia i suoi rozzi e incolti sudditi; 2) la nave senziente Gwent, dotata di grandi poteri (incluso un raggio mentale-occhio di bue verdatro) e di sinistra coscienza, che non può rinunciare alla compagnia di almeno un essere umano; 3) un mostro annidato in una specie di ragnatela cosmica, con tanto di tentacoli e una lampada pre-ikea per faccia. Il riso abbondi pure sulla faccia degli stolti: gli effetti speciali saranno anche quello che saranno (contando che la dott.ssa russell batte i suoi rapporti su una macchina per scrivere, non c’è da stupirsi), ma le storie sono epiche – e c’è sempre una rappresentazione sottotraccia, nella scrittura degli episodi, che illumina di fantascienza la realtà di ognuno di noi. Fosse pure l’eterna battaglia del bene contro il male o la scoperta del mostro venuto dallo Spazio, che forse è dentro, e non fuori di noi. Avanti, comandante Koenig, puntiamo alla conquista del palinsesto.

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