martedì 26 febbraio 2013

Una sberla salutare. Nel senso di ciao


Chi sa se a questo punto riusciremo a considerare salutare la scossa alla vecchia quercia, all'antenato fronzuto che si ostina a cacare ghiande invece di farsi Avatar e chiamare i suoi volonterosi compagni alla rivoluzione. Salutare, dico, perché si cominci a ritrovare la radice popolare dello stare a sinistra che è e deve essere una scelta di campo. Antifascista, egalitario, etico, rivoluzionario: la definiamo così, la faccenda?
Questi non sono invece i connotati del M5S, il cui impatto è contenuto tutto in quel titolo, Tsunami, che ora suona amaramente vero e azzeccato: il voto per il M5S si è abbattuto sul nostro comune, caro vecchio sentire, facendo macerie del consenso a sinistra (ma anche a destra: la Lega è sparita). E in questo occorre anche vedere il merito dell'attivismo civico, e non solo il pericolo populista. Però l'impatto del M5S non è calcolabile: chi andrà in Parlamento? Come reagiranno i cento e più signor nessuno (evviva! ma anche ommadonna) a un'eventuale proposta di Bersani, sui temi che pure accomunano tutti, soprattutto Sel, su legalità, acqua pubblica, noTav, F35 e altro? E il famigerato referendum per uscire dall'euro? E le condizioni di rinegoziazione del debito? Quali di loro saranno egalitari, etici, antifascisti, rivoluzionari? E quali invece sceriffi, manipolati, fascistelli, o anche solamente impreparati?
Poi, si leggono anche tante cazzate: il voto per i grillini non è un voto di protesta, ma di reazione. C'è una bella differenza: se protesti, metti la croce FUORI dagli schemi degli altri; se reagisci, metti la croce DENTRO un'altra voce. Se non si capisce questo, non si può comprendere quello che è accaduto. La gente che vota Grillo è perché vuole stare dentro qualche cosa, non vuole che altri prendano la parola al posto loro. E questo secondo me è pericoloso. A me la partecipazione diretta, non mediata dalla rappresentanza (certo, tutt'altra rappresentanza! vedi il post qui sotto) fa paura. La sola tentazione del presidenzialismo, in una democrazia immatura e culturalmente impreparata come la nostra, è pericolosa.
Scrivo, ma ancora stordito: la sberla (o se preferite il calcio nei denti) l'ho presa anche io, che pensavo che il Pdl faticasse a passare il 20%. Il mio (solito) errore: credere che si potesse resistere alla Grande Rimozione, che questa volta non si potesse dimenticare il Pdl stracorrotto, il sesso e la cocaina, l'umiliazione internazionale, l'avvilimento della cultura sotto Berlusconi. Quindi è vero: il disonesto, l'illegale, il mafioso piace. Tutti quelli che hanno votato Pdl riflettano su questo: oggi non potete dire "ma noi non sapevamo". E questa mi sembra la vera catastrofe del voto.
Non tanto il fatto che il M5S sia il primo partito. Piuttosto, il fatto che attorno a loro, che sono un'incognita, ci sia un altro terzo di mondo che mette la mano sulla coscia e non sulla coscienza.
E che quindi sia io, la causa persa.


5 commenti:

Anonimo ha detto...

Paci, alla fine ho votato Grillo e non me ne vergogno. Forse è arrivato il momento di rischiare, anche con la gente comune, che però mi rappresenta, che credo si sia unita a questo movimemento per cercare do risolvere veramente questa situazione da cui da 20 anni non riusciamo ad uscire, sicuramente sranno più preparati della Minetti, della Meloni, del Trota, e anche di esponenti del PD...

Anonimo ha detto...

Scusami non mi sono firmata nel messaggio di prima mai avrai capito che sono la tua gina braccianese d'adozione

dervalus ha detto...

Più semplicemente, credo che il paese sia una causa persa. Come del resto la Spagna in cui vivo. Mi chiedo cosa devono fare sia Berlusconi che Rajoy per non essere votati. D'altra parte, non vivendo in Italia, posso dire di non avere capito appieno il fenomeno Grillo. O come la sinistra, di fronte alle macerie del PDL sia riuscita a non stravincere. Possiamo pure prendercela con Grillo, ma se non riesci a staccare il Berlusca di più di mezzo punto, qualcosa non va. Sospetto, anzi son certo, che sia il Paese in sè che non va. Ribadisco, io sono per chiuderlo e venderlo. Mi sembra inutile fare quelli che sono capaci di governarsi sa soli, non lo siamo. Non si può cavare sangue da una rapa, o chiedere pere all'olmo come si dice in Spagna. Poi, la mancanza si orgoglio patrio faciliterebbe le cose, se ci amministrano gli austriaci, qualcuno tirerà ben fuori la "Canzone del Piave", Nazario Sauro ecc ecc, ma alla fine il buon senso prevarrà. Sempre che gli austriaci o chi per loro ci vogliano comprare, ovviamente. Ma anche a rate…qualsiasi tentativo di mandare avanti il paese con le nostre forze è, secondo me, accanimento terapeutico. Viva Francesco Giuseppe. (o il sacro patto dei Cantoni, o la France, a seconda del compratore..). Mah

zesitian ha detto...

anonima cugina, ma ti capisco, eccome. e comunque ribadisco: in Lazio non c'era alternativa a Zingaretti. però il problema non è chi immaginiamo che siano i grillini. ma quale di loro ci toccherà in sorte quando dovranno votare per il finaziamento qui e la riforma là. e scoprire di volta in volta quale grado di libertà hanno, quale grado di esperienza possono farsi. in un sistema, come quello italiano, più simile a una vasca di squali che non a una scampagnata sul web.

zesitian ha detto...

quelli che non capisco, dervalus, sono quelli che, a chiudere il paese per venderlo, ne abbassano drammaticamente il prezzo. chi se lo piglia un paese con in parlamento scilipoti?