mercoledì 27 giugno 2012

Ma porca miseria


Io sto con Gilioli, qui, qui e qui.
Perché il ragionamento in fondo è questo, ed è basilare: non sembra anche a voi una superba schiavitù, un vivere incatenati a un destino cinico e baro, il fatto che ogni due-tre settimane la Borsa si sveglia male e ricaschiamo nel lessico della catastrofe, con lo spread e il debito, e le misure per la crescita? Uno si fa il culo tutto il giorno, tutto l'anno, tutto il tempo e si sente rispondere che non basta.
Poi senti che l'Europa vara il piano di aiuti, fiuuu.
Che vanno alle banche.
Poi senti che il governo, che è un governo tecnico dunque è limitato, ma almeno di numeri ziofà dovrebbe pure saperne, mette la Fornero severa e paternalistica che butta numeri a caso e fa figure raccapriccianti a gettone. L'ultima è di una dabbenaggine rara.
E allora dici, ma nel 2013 ci sono le elezioni, dai, vediamo a che punto siamo.
Bersani con Casini?
Ma porca miseria. (Berlusconi che fa il ministro per il Governo Alfano almeno era divertente).

Possibile che non si capisca, non si voglia vedere che così non può andare avanti?
Il Governo Monti non è l'alternativa, è una reggenza. Non possiamo aspettarci una crescita, possiamo solo sperare che il danno non si estenda, che la situazione non peggiori.
Neanche dovremmo volerla, la crescita. Perché la crescita di produzione e consumi è la strada che porta al collasso, ci siamo già passati, lo sappiamo, e allora perché?
Ci vuole visione politica, e quella che dice: sai che c'è, che l'economia va ripensata alle sue basi perché così non funziona, bisogna fare sì che sia la vita delle persone e la loro capacità e intelligenza a contare, la loro crescita e non quella dei loro consumi, il fine di tutto.

E quale visione del mondo e del Paese chiedo a questa gente qui?


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