mercoledì 23 maggio 2012

L'innocenza di Giulio (Andreotti)


No, non è un caso che lo posti oggi, 23 maggio.
Il libro di Giulio Cavalli, che ho letto d'un fiato all'indomani della presentazione che ha fatto al Collegio Ghislieri qui a Pavia, è una interpretazione. Teatrale? No, no: civile.
Ripercorre fatti e persone con una sintesi e limpidezza (e facilità di scrittura) che meriterebbe un'edizione tra i favolosi Bignami che frequentavo al liceo: tante notizie, soprattutto un quadro d'insieme, una visione chiara e documentata.
Tema? Andreotti. Avete presente Toni Servillo, no?
Ecco, quello.
Talmente gigantesco che anche ne Il Divo se ne avverte solo una piccola, piccola parte.
A me gli scrittori e i teatranti e i giornalisti che usano il loro linguaggio e il loro talento per farci capire cosa è successo, sono sempre molto simpatici.
Lo avevate dimenticato, scommetto, come ho fatto io: gli intellettuali è a questo che servono.

Leggetelo.

1 commento:

Franz ha detto...

Ottima riflessione sugli intellettuali, soprattutto quelli coraggiosi e scomodi come Giulio Cavalli