Mi hanno sempre incuriosito le Tribute-Band.
Ho un amico che per un po' ha suonato i Pink Floyd, per dire. Con mia grandissima invidia. A Spazio c'era un quasi-Tom Waits tribute, con Betty che reinterpretava magnificamente i pezzi di del caro Voce-di Nebbia.
Poi ho visto U2 tribute band, ballato Beatles tribute band.
So che ci sono quelle di Vasco. Quelle di Ligabue. Perfino quelle di Venditti.
Quelle le capisco già meno: che già sono una palla loro, figuriamoci i tributi.
L'altra settimana sono impallidito, leggendo dei Negramaro tribute band.
Ommadonna, ma ce n'era bisogno?
Poi ho visto una locandina come questa, e sono impazzito. E ho finalmente capito tutto.
3 commenti:
Aiutoooooo!
Non ho mai concepito le Tribute Band, se non per i ragazzini che incominciano a suonare. E divertirsi, anche.
Ma i concerti di Tribute Band mi hanno sempre lasciato l'amaro in bocca: se mi piace quel tale complesso o cantante che sia, mi vado a vedere gli originali, no?
Eccezion fatta per i Beatles, of course.
già. ma in effetti alcuni tributi sono intellligenti. c'è chi ti ripropone Tom Waits in acustico con contrabbasso e voce femminile, chi ripensa i Beatles proiettando anche filmati e corti... ma questo. capisci, come se i Negramaro (che per me vengono appena dopo Nikka Costa, come impatto sulla storia della musica) non fossero mai in radio. come se fossero alla Carnegie Hall una volta il lustro tipo Barbra Streisand. e a Pavia trovi i Max Pezzali tribute band. ossia, ci vuole qualcuno non solo che le ricanti, e già è terribile, ma che le risuoni. per renderle, come dire, indimenticabili: come quella volta che un'auto ti è passata sul mignolo. per dire.
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