martedì 9 novembre 2010

Di Fazio e della qualità dell'aria

Dite quello che volete ma ci voleva, ci vuole . Da sempre sono un ammiratore di Fabio Fazio, per un motivo molto semplice: sa scrivere ottimi programmi. Lui e i suoi autori, tra cui Mazzetti e Galeotti, erano Quelli che il Calcio prime edizioni, tanto per dire. E il fatto ieri di poter vedere Saviano, la cui assenza sotto scorta ci fa spesso scordare che ha davvero gran talento, e il fatto di poter rivedere Benigni che fa uno sketch lungo con monologo e canzone finale come si facava anni fa, e l'ingenuo pensiero: "ma come cazzo fa a saper di nuovo e bello quello che è semplicemente normale".
Perché questo fa Fazio: non potendosi permettere, in questi Tempi Bui in cui i nomi non servono più a niente, di far cose straordinarie, fa bene quelle ordinarie e porta in tv con la forza della sua immagine e delle sue produzioni, quello che ci stiamo perdendo. Così accade che scopriamo che ne avevamo bisogno, che fino alla prossima puntata ora per ora, qui nel Bel Paese, ci manca l'aria.

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