Guardare, dal mio posto d'osservazione che va e che viene, e rendersi conto che io passerò per sconfitto ma la storia mi darà ragione. Il fatto è che sul lavoro oggi guardavo e mi chiedevo: ma perché? (uno dei miei cinquemila e rotti ma perché quotidiani, come sa chi mi legge). Cosa volete fare, al mondo (e cosa il mondo ha fatto a voi), per scannarvi così, sbranarvi per una consegna, una presentazione, mezzo aggettivo. E incazzarvi, per cosa. In questo Paese che sta affondando allegramente nella merda, noi parliamo di design minimalista, di scelte di tono, di seconda e terza lettura. Rendiamocene conto. Vien voglia di dire: anziché voler fare sempre cose fighe, facciamone di sfigate che è un poco più onesto, sicuramente alla nostra portata, e si vive molto meglio.
Il fatto vero è che ci annoiamo. Da matti. Tra noi - ma certo, mi ci metto di mezzo anch'io - c'è un mucchio di gente, no veramente un mucchio mi pare la maggioranza, qui, che ha scambiato il lavoro per vita, e se non si inventa delle complicazioni gli pare tutto così, senza senso. Come quando facevi il filo a una bella, alternativa e tremendamente strappamutande. E scoprivi che prima di toglierle anche solo con la fantasia, ci voleva un intero cassonetto differenziato solo per le sue paranoie quotidiane. E poi c'erano pure quelle da occasione speciale. E ti dicevi: ma no, perché, ascolta, stai dando troppo peso a queste cose, pensa alle cose importanti, quelle vere, che ci sono. (Io, per esempio). (i miei sentimenti, per esempio). (Occhei, occhei: il mio pisello per esempio). Ma lei no, e anzi: giù con ma tu non mi capisci.
Ecco perché non ci capiamo. Ecco perché litighiamo per delle mosche nelle minestre altrui. Siamo così concentrati sul nostro ombelico sono-creativo-ma-frustrato-anche-se-non-lo-ammetterò-mai, che ormai la nostra testa è solo una delle sue lontane periferie. Abbiamo perso di vista non cosa conta, ma cosa non conta: non gliene frega un cazzo di niente a nessuno del nostro lavoro, e se si ricordano di noi è perché siamo simpatici o perché gli abbiamo risolto un problema col computer. Questo paga il nostro stipendio.
Il resto lo facciamo per noi stessi, e bisognerebbe avere un po' di misura, o finisce che ci crescono i peli sulla tastiera.
(in foto, il rovescio di QFM: cornucopia con fulmini)
2 commenti:
amen, fratello.
rispondendo a quello che dicevi nel primo post, beh: precisamente. potessi farlo a vita,
(e lascio la virgola apposta sospesa nel vuoto)
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